CHIETI Sindaco, una domanda: perché non denunciò subito il caso D’Agostino? La donna che lei incontrò in Comune, il 16 febbraio 2012, si sfogò e le rivelò le avances subìte dall’ex assessore poi arrestato ma lei, signor sindaco, quel giorno, non corse subito in procura a riferirlo. Perché restò zitto? «Semplice, perché quella donna s’era inventato tutto. E fu proprio lei a dirmi che era un’invezione per ottenere una casa». La risposta di Umberto Di Primio è immediata. Il sindaco è appena uscito dall’aula del giudice di pace Clementina Settevendemie. È parte offesa in un processo per ingiuria che vede imputato il consigliere comunale del Pd, Gabriele Salvatore, difeso dall’avvocato Massimo Cirulli. L’ingiuria sarebbe consistita in questa frase: «Tanto prima o poi succederà qualcosa pure a te, non ti preoccupare», detta da Salvatore in consiglio qualche giorno dopo l’arresto dell’ex assessore alle politiche della casa, Ivo D’Agostino. Questi, proprio oggi, comparirà davanti al gup, Antonella Redaelli, per tentare di patteggiare una pena minima per sette presunte violenze sessuali e concussioni su altrettante donne disperate che gli chiedevano un alloggio popolare. Torniamo però al processo per ingiuria dove Salvatore, per sostenere la sua tesi difensiva, ha svelato l’esistenza di un verbale di polizia in cui il sindaco Di Primio, interrogato come testimone, raccontò dell’incontro avuto in Comune con una delle sette donne. Nel verbale, il sindaco riferisce testualmente: «Anche in quell’occasione quella donna mi ripropose il problema della casa che avrebbe voluto avere, ma al mio invito di parlarne con l’assessore D’Agostino mi rispose che non l’avrebbe fatto perché l’assessore le aveva fatto delle avances». Quindi Di Primio sapeva ma, pur avendo l’obbligo di denunciare il fatto, in qualità di pubblico ufficiale, non lo fece. Il processo di ieri per ingiuria che avrebbe aiutato a capirne di più, anche attraverso le testimonianze dei consiglieri Alessandro Giardinelli, Alessio Di Iorio e Riccardo Di Gregorio, è stato però rinviato, prima ancora di cominciare, al 17 febbraio. Ma il Centro ha chiesto al sindaco di farci capire che cosa accadde con quella donna. E lui ha risposto così: «Un consigliere, non ricordo quale, mi disse che una donna gli aveva raccontato di aver chiesto una casa a D’Agostino ma che questi aveva fatto apprezzamenti nei suoi confronti invitandola a salire sulla sua Saab. Ma non mi risultava che D’Agostino avesse questo tipo di macchina. Lo chiamai e gli chiesi: Ivo, mica hai una Saab? Lui rispose di no. Rintracciai e quindi chiamai la donna che, testualmente, mi disse che s’era inventata tutto perché disperata e aveva bisogno di una casa. Ma, qualche tempo dopo, è venuta in Comune insieme al consigliere Ezio Di Crecchio ed ha ripetuto la storia delle avances. Le chiesi: che tipo di avances? Le mi rispose: l’assessore ha fatto apprezzamenti nei miei confronti. Richiamai D’Agostino che negò tutto. Comunque gli dissi: senti Ivo, se devi fare apprezzamenti a una donna, non farli in Comune ma solo fuori».