Appello unanime dei sindacati alla Regione per non disperdere i 26 milioni di euro di fondi Fas destinati al campus automotive, e ottenerne di nuovi nella programmazione 2015-2020. Il progetto, avviato nel 2004, prevedeva la costruzione di un centro di eccellenza nazionale per la ricerca industriale a Santa Maria Imbaro. Nel cuore della provincia di Chieti che, da sola, ospita il 42 per cento delle aziende industriali abruzzesi, con un tasso di occupazione nell'automotive 7 volte superiore alla media nazionale, raggiungendo il 65 per cento dell'export. Oltre ai fondi comunitari, la Camera di commercio di Chieti, capofila del progetto, e la Regione, avevano promesso un investimento da 7 milioni di euro ciascuno. Ma la crisi, i ritardi della burocrazia e le promesse disattese hanno ridotto il budget ai soli fondi comunitari, ridotti a 20 milioni dopo la scure dell'Iva. Con il rischio che vengano distratti per altre iniziative. Così i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Germano Di Laudo, Leo Malandra e Antonio Cardo chiedono di interrompere la catena di ritardi, coinvolgendo i sindacati nella rielaborazione del progetto. «L'idea - ricorda Di Laudo - era quella di mettere in rete grandi e piccole realtà produttive, specialmente quelle con lo stesso filone di sviluppo, per creare innovazione e ricerca, e affrontare meglio il mercato globale. Il campus automotive avrebbe potuto giovare allo sviluppo economico». Dello stesso tenore il segretario Cisl Malandra: «Tramite la ricerca e l'innovazione il campus avrebbe attratto aziende nel territorio e ne avrebbe create di nuove». Impossibile quantificare il danno: certo è che, dicono i segretari, l'Abruzzo ha perso un'occasione in termini economici e formativi. Basti pensare, ad esempio, ai milioni che ogni anno un colosso come Honda spende per testare le sue due ruote su circuiti lontani; o alle decine di ricercatori degli atenei italiani che avrebbero potuto crescere nel campus. «È mancata una sinergia fra i vari soggetti - accusa Cardo - ma ci sono stati anche egoismi territoriali». L'assessore alle Attività produttive Lolli ha annunciato di non voler cancellare il progetto «ma si deve darne visibilità da subito», chiedono i sindacati. Il primo passo ci sarà già domani, in un convegno della Regione sull'automotive proprio a Santa Maria Imbaro.