PESCARA Il lavoro che non c’è? I soldi dell'Europa? Le questioni della sanità? Macché. Il dibattito politico regionale si accende con clamorosa veemenza per la multa comminata al governatore Luciano D'Alfonso sull’A25 per aver violato i limiti di velocità con l'auto di rappresentanza guidata dall’autista verso Roma, per un incontro ministeriale. Mauro Febbo, consigliere regionale di Fi, chiede chi pagherà la multa di oltre 1.400 euro, più spese per i ricorsi.
La difesa d’ufficio del governatore è affidata al sottosegretario Camillo D'Alessandro: D'Alfonso pagherà di tasca propria se il ricorso sarà respinto, annuncia D’Alessandro. E sul perché il presidente si trovasse sull’A25 alle 6,30 del mattino e andasse così di fretta aggiunge: «Se la sarebbe potuta prendere comoda pernottando la sera prima in un albergo romano, cosa non consigliabile per la Regione visti i precedenti». Poi aggiunge: «Ho scoperto, non senza stupore, che Febbo, anche lui, quand’era assessore, e come altri suoi colleghi di giunta, con la macchina della Regione a lui assegnata ha collezionato più multe commettendo svariate infrazioni del suo amato ma non rispettato codice della strada, tra alta velocità e sorpassi pericolosi».
Solite baruffe, botte e risposte. Scaglia la prima multa. Che notizione da rincorrere sui media: ciascuno a suo modo, direbbe Pirandello.