«Vogliamo chiudere con una transazione la vicenda della metropolitana di superficie e farlo prima dell’udienza al Tar del prossimo 25 febbraio». È perentorio il sindaco, Massimo Cialente, nell’indicare l’epilogo di una vicenda che si trascina da una quindicina di anni e che rischia di mandare in dissesto l’amministrazione comunale. L’argomento, scottante, è quello della mai nata tranvia leggera, progetto da circa 30 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare la periferia con il centro, lanciato nei primi anni Duemila dalla Giunta di centrodestra ed ereditato dall’attuale amministrazione di centrosinistra. Il 25 febbraio prossimo è prevista dinanzi al Tar del capoluogo un’udienza per discutere il ricorso della società di gestione, la Cgrt dell’imprenditore Eliseo Iannini che, con una richiesta di danni di 28 milioni di euro, ha impugnato la decisione di annullare la commessa da parte della Giunta comunale, avvenuta nel gennaio 2009 in seguito ad un verdetto della Corte di giustizia europea. «Stiamo andando tranquillamente, è interesse anche della ditta arrivare a una transazione piuttosto che portare avanti un percorso di tipo giudiziario che non si sa dove va anche con i tempi - spiega Cialente - Abbiamo una relazione molto attenta dell’ufficio comunale e 2 consulenze, dell’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli e dell’ex provveditore interregionale Donato Carlea. Alla luce di questi tre atti mi stileranno una sorta di documento con le conclusioni, chiameremo Cgrt e i suoi avvocati e proporremo una transazione, che sarà un debito fuori bilancio. Magari potremo metterci d’accordo e pagare in due mensilità». I tempi sono stretti e la vicenda ha provocato polemiche e contenziosi, con già due tentativi di intesa andati a ramengo, ma Cialente stavolta è ottimista. «Farcela prima del 25? Penso di sì, ormai è tutto fatto, manca solo la risposta di un ultimo quesito da parte di Carlea. Alle cifre di cui si sente parlare, 7-8 milioni di euro, ci si può arrivare, ma credo che la somma sia più contenuta compreso tutto: quello che realmente Cgrt ha speso più gli interessi, ma non le riserve, altrimenti la questione si fa imbarazzante perché alcuni materiali della metro noi non li abbiamo mai avuti».