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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/01/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Metro L'Aquila: Cialente perentorio, «Transeremo i debiti prima del Tar»

L’AQUILA - “Vogliamo chiudere con una transazione la vicenda della metropolitana di superficie e farlo prima dell’udienza al Tar del prossimo 25 febbraio”.
È perentorio il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nell’indicare l’epilogo di una vicenda che si trascina da una quindicina di anni e che rischia di mandare in dissesto l’amministrazione comunale.
Una vicenda riportata alla luce da AbruzzoWeb, che sembrava sepolta ma che invece covava sotto la cenere.
L’argomento, scottante, è quello della mai nata tramvia leggera, progetto da circa 30 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare la periferia con il centro, lanciato nei primi anni Duemila dalla Giunta di centrodestra ed ereditato dall’attuale amministrazione di centrosinistra.
Per rispettare il percorso indicato dal sindaco è necessaria una corsa contro il tempo da parte dei dirigenti comunali, a partire dal responsabile unico del procedimento (Rup), Carlo Cafaggi, che ha presieduto una riunione nei giorni scorsi per dare seguito alla volontà del Comune di trovare un accordo.
Il 25 febbraio prossimo è prevista dinanzi al Tar del capoluogo un’udienza per discutere il ricorso della società di gestione, la Cgrt dell’imprenditore aquilano Eliseo Iannini che, con una richiesta di danni di 28 milioni di euro, ha impugnato la decisione di annullare la commessa da parte della Giunta comunale, avvenuta nel gennaio 2009 in seguito ad un verdetto della Corte di giustizia europea.
Un verdetto che impone al Comune di pagare i costi sostenuti finora dalla società.
“Stiamo andando tranquillamente, è interesse anche della ditta arrivare a una transazione piuttosto che portare avanti un percorso di tipo giudiziario che non si sa dove va anche con i tempi - spiega Cialente - Vogliamo chiudere perché vogliamo portare il Comune a risolvere tutti i debiti fuori bilancio di qui a 2 anni e mezzo”.
Il sindaco ricorda i documenti in base ai quali procedere a una stima: secondo quanto si è appreso, la richiesta è di 8 milioni di euro.
“Abbiamo una relazione molto attenta dell’ufficio comunale e 2 consulenze, dell’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli e dell’ex provveditore interregionale Donato Carlea. Alla luce di questi tre atti - prosegue il primo cittadino - mi stileranno una sorta di documento con le conclusioni, chiameremo Cgrt e i suoi avvocati e proporremo una transazione, che sarà un debito fuori bilancio. Magari potremo metterci d’accordo e pagare in due mensilità o tranche”.
I tempi sono stretti e la vicenda che ha provocato polemiche e contenziosi con già due tentativi di intesa andati a ramengo, ma Cialente stavolta è ottimista.
“Farcela prima del 25? Penso di sì, ormai è tutto fatto, manca solo la risposta di un ultimo quesito da parte di Carlea. Alle cifre di cui si sente parlare, 7-8 milioni di euro, ci si può arrivare, ma credo che la somma sia più contenuta compreso tutto: quello che realmente Cgrt ha speso più gli interessi, ma non le riserve, altrimenti la questione si fa imbarazzante perché alcuni materiali della metro noi non li abbiamo mai avuti”.
Per Cialente l’annullamento della gara non è stato precipitoso. “Dopo la sentenza della Corte europea è come se quell’opera fosse mai esistita - ricorda - Non potevamo fare altro che annullare oppure ci saremmo fatti fucilare dall’Unione europea, o noi o lo Stato saremmo stati chiamati a pagare fior di quattrini”.

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