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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Quel pasticciaccio disegno di legge L’Aquila Capoluogo». Impietoso il giudizio di De Matteis «È un guscio vuoto»

Guscio vuoto, pasticciaccio, legge truffa. È impietoso il giudizio di Giorgio de Matteis e i suoi sul disegno di legge l'Aquila Capoluogo. Non è emendabile, sentenzia De Matteis, va riscritta. Per questa ragione, gli uomini di de Matteis insieme al capogruppo in Regione Lorenzo sospiri e agli azzurri della Provincia dell'aquila scriveranno un testo alternativo alla legge targata Pd. «Della questione peraltro si deve parlare in consiglio comunale e alla presenza del presidente Luciano d'Alfonso - ha aggiunto De Matteis - ringrazio pertanto il presidente Benedetti per aver accolto la nostra richiesta di convocazione di consiglio straordinario sul tema. Chi crede che quello non sia il terreno adatto non ha compreso neanche perché è stato eletto». Chiaro il riferimento alle critiche sollevate di recente da Pierluigi Properzi. Per De Matteis la legge è una beffa e non riconosce neanche il ruolo di L'Aquila capoluogo preparando invece il terreno per un rafforzamento di Pescara. Un ruolo sempre più forte quello del capoluogo adriatico testimoniato dall'assetto delle direzioni regionali. «Se proprio si vuole rafforzare L'Aquila - rilancia De Matteis - perché non trasferire in città tutti gli assessorati che sono ora a Pescara?». Grida vendetta poi per il coordinatore di "L'Aquila città aperta" quanto scritto nella relazione introduttiva, parole che negherebbero il ruolo di L'Aquila capoluogo: «Si intende innescare un processo che nel lungo periodo porti L'Aquila ad essere un polo amministrativo e istituzionale». «Nel momento in cui si scrive ciò - afferma de Matteis - significa che noi non siamo il capoluogo abruzzese. Questa è una vera e propria dichiarazione di resa che si consuma nell'assenza di Giovanni Lolli e nel silenzio del sindaco Massimo Cialente, commissariato per la seconda volta, ora da d'Alfonso. La dotazione, 700 mila euro è assolutamente insufficiente, non si fa riferimento alle infrastrutture e al corridoio con il Lazio, ai soldi per l'industria, mentre Cialente dice che i cento milioni per il rilancio produttivo sono stati gestiti male. Il punto è che li ha gestiti lui. Se non verrà D'Alfonso in consiglio comunale, andremo noi da lui». Anche il centrodestra in Provincia è sul piede di guerra per non essere stato coinvolto. «Siamo al lavoro per una piattaforma alternativa - ha aggiunto l'assessore provinciale Ersilia Lancia - Faremo una battaglia forte contro questa legge». Critico anche il capogruppo in Provincia di Fi, Gianluca Alfonsi: «E' solo una lista di buoni propositi che alimenta le divisioni e non tiene conto dello sviluppo della città territorio». Per Alfonso Magliocco la legge è un insulto alla città, mentre per Luigi D'Eramo il testo evidenzia una regia contro L'Aquila. «Questa legge - ha concluso Emanuele Imprudente - non piace a nessuno».

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