«Non serviranno i cannoni né la neve in arrivo sul Gran Sasso in questi giorni per recuperare la stagione persa». Dopo il periodo natalizio nero che ha visto l’apertura di una sola pista e uno scarso afflusso di sciatori, il direttore degli impianti Marco Cordeschi traccia un bilancio catastrofico per le strutture di Campo Imperatore e per tutto l’indotto, rispondendo così anche alla promessa del sindaco, Massimo Cialente, di dotare presto gli impianti di cannoni sparaneve.
«Qui è tutto fermo a 40 anni fa: siamo diventati il fanalino di coda d’Abruzzo - afferma -. Si devono attuare gli interventi previsti dal piano d’area della Regione del 2003, oppure tanto vale chiudere tutto. Si stanno solo sperperando soldi pubblici». Persa ormai più della metà dell’incasso dell’intera stagione, Cordeschi si augura che i prossimi mesi possano dare soddisfazione «almeno a chi ha fatto la tessera stagionale e crede ancora in questi impianti». Enormi i problemi che ogni giorno gli operatori del settore sono costretti ad affrontare di fronte a «un disastro palese». «Abbiamo avuto gli impianti dell’Enel fermi due giorni per la caduta di un albero - aggiunge -. L’acquedotto ha seri limiti funzionali, gli alberghi e le strutture recettive sono tenuti in maniera indecorosa». Cordeschi risponde a Cialente con un non tanto velato scetticismo sulla questione dei cannoni sparaneve: «Sono tutti favorevoli a tutto, ma solo a chiacchiere. Sono vent’anni che qui non si fa più nulla». Non interventi tampone, secondo Cordeschi, ma l’attuazione del piano d’area che prevede oltre all’innevamento programmato, anche la realizzazione di nuovi impianti di collegamento tra la fossa di Paganica, Monte Cristo e Campo Imperatore, rifugi montani e servizi.
«Qui si naviga a vista mentre le altre stazioni sciistiche abruzzesi vanno avanti e i numeri parlano chiaro - prosegue -. A Roccaraso nei giorni migliori si hanno 20 mila a fronte dei 200 sciatori di Campo Imperatore». Una stagione persa e un danno a tutto l’indotto, secondo Luigi Faccia, direttore della Scuola italiana sci Assergi Gran Sasso: «A risentirne sono gli albergatori, i ristoratori, le scuole sci, i noleggiatori. Il Comune pensa a salvare 30 lavoratori del Centro turistico senza accorgersi che se ne stanno perdendo a centinaia». La scuola sci rispetto alla scorsa stagione ha registrato un calo di utenti di oltre l’80%.
«Avevo una scuola con 35 elementi fino a otto anni fa - specifica Faccia -. Adesso siamo in 13 che si alternano». A fare da contraltare al disastro annunciato di Campo Imperatore è Campo Felice che con 300 cannoni sparaneve ha salvato la stagione, registrando 28 mila presenze nella settimana successiva a Capodanno. «Abbiamo due laghi dai quali poter attingere e riusciamo a sparare fino a 900 metri cubi di acqua l’ora che corrispondono a 2.500 metri cubi di neve - commenta Luca Lallini, amministratore delegato di Campo Felice spa -. Ottimo l’afflusso nel weekend».