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Pescara, 24/11/2024
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Data: 26/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Sindaco da Giletti, lo difende solo Toti. In studio una delle sette donne racconta le avance di D’Agostino. Di Primio ha un battibecco al veleno con la Picierno (Pd)

CHIETI «Io vorrei un paese dove chi fa un reato così sta dieci anni in carcere. Per un reato così io non farei fare mai il patteggiamento». Massimo Giletti, conduttore della trasmissione su Rai1, in onda ogni domenica alle 14, attacca il sistema giustizia che ha consentito all’ex assessore alle politiche della casa Ivo D’Agostino di patteggiare 3,3 mesi di reclusione per violenza sessuale su sette donne e concussione, perché in cambio di prestazioni sessuali prometteva un alloggio. Un secondo processo mediatico all’ex assessore, ma anche al suo avvocato Domenico Di Terlizzi che, uscito dal Tribunale di Chieti, ai cronisti ha detto che quella del suo assistito era solo una “debolezza”. La tensione si fa più alta quando Giletti si collega con il sindaco Umberto Di Primio nella sede di Pescara della Rai e si innesca un battibecco al veleno con la euro parlamentare del Pd Pina Picierno. In studio c’era una delle sette ragazze vittime dell’assalto erotico sessuale. Quella, opportunamente coperta in viso, di fronte alla quale D’Agostino, nel suo ufficio del Comune, si abbassò i pantaloni (si legge nei verbali dell’incidente probatorio) per avere un rapporto orale. La donna, incalzata da Giletti, racconta la sua disavventura. Fino a un certo punto, considerata la fascia protetta. «Ripugnante», «atroce», sono le parole usate dalla giornalista Myrta Merlino che sottolinea come la violenza sessuale, di per sé è un reato gravissimo, diventa atroce se fatto con il ricatto verso persone deboli. La trasmissione si fa bollente quando viene riproposta l’intervista all’avvocato Di Terlizzi che parla della debolezza del suo assistito. Mentre la Merlino ne auspica la radiazione dall’albo, il consigliere del presidente di Forza Italia, l’europarlamentare Giovanni Toti, dice «per fortuna ha patteggiato (riferendosi a D’Agostino) anche perché con quell’avvocato avrebbe preso l’ergastolo». Una battuta che ha scatenato gli applausi del pubblico. Quindi il collegamento con Di Primio. La miccia si accende quando il sindaco dice di provare un senso di fastidio per le parole di Di Terlizzi. «Fastidio? Fanno vomitare, è diverso» incalza la Picierno. «Io non faccio il comunista, dovrei fare il comunista... per dire mi danno il voltastomaco». «É un caso di violenza». Bagarre. «Fa schifo». «Quello che lei fa è populismo di bassissimo livello», grida il sindaco. La macchina mediatica tritacarne non si ferma. Di Primio, che, forse, accettando quella partecipazione televisiva voleva farsi un po’ di pubblicità, viene attaccato da tutti. A difenderlo solo Toti, quello che un paio di giorni fa ha dato il placet alla sua ricandidatura.

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