Non solo telecamere. Ora sui bus Atac arrivano anche i microfoni nascosti. Microspie che permetteranno alla Centrale operativa di “intercettare” le conversazioni a bordo e, in caso di pericolo, sollecitare l’intervento di polizia e carabinieri. Una svolta, sul fronte della sicurezza, che sarà operativa tra pochi mesi. Entro maggio su tutte le 2.085 navette della municipalizzata dei trasporti verrà installato il nuovo sistema AVM (che sta per «Automatic Vehicle Monitoring»). Il dispositivo, attraverso il monitoraggio satellitare, consentirà anche alla Centrale operativa della mobilità di sapere in tempo reale dove sono gli autobus e quanto tempo impiegano a raggiungere fermate e capolinea, anche tenendo in considerazione i flussi del traffico. Un piano “ammazza-ritardi” che permetterà ai conducenti di poter segnalare alla centrale rallentamenti causati da traffico, incidenti, guasti ai veicoli. In questo modo potranno scattare subito le contromisure per limitare al minimo i disagi per gli utenti. Se un mezzo rimane fermo, per esempio, un altro partirà all’istante a sostituirlo. Gli autisti avranno anche un display sul quale, in tempo reale, potranno vedere la propria condizione di anticipo o ritardo rispetto al tempo di viaggio programmato, in modo potersi autoregolare lungo il percorso. Sulla tastiera il conducente troverà anche alcuni pulsanti precodificati, come quello per segnalare la presenza di tanti passeggeri in fermata oppure il pulsante di emergenza, che sarà evidente anche al pubblico.
“INTERCETTAZIONI” A BORDO
Ma c’è anche un altra novità importante: i bus diventeranno una sorta di “Grande Fratello”. Perché per la prima volta l’operatore della centrale di Atac, senza emettere suoni esterni, potrà ascoltare in tempo reale quello che accade a bordo dei mezzi. Basterà attivare la funzione di «ascolto silente» per il controllo audio ambientale. Se verranno ravvisate situazioni di pericolo, potranno essere allertate le forze dell’ordine da inviare di supporto al conducente. Sempre sul fronte sicurezza, verrà progressivamente potenziato il numero di autobus dotati di telecamere interne. Attualmente circa il 20% delle vetture è dotato di una rete di video-sorveglianza (circa 400 mezzi), ma è una cifra destinata a crescere per rendere il servizio pubblico sempre più sicuro.
Il nuovo sistema satellitare permetterà ad Atac anche di controllare in modo capillare i propri dipendenti. Perché il nuovo dispositivo che verrà installato obbligherà gli autisti a giustificare ogni ritardo. E chi non riuscirà a spiegare i disagi causati ai passeggeri in attesa, lo sconterà sul proprio stipendio attraverso un sistema di penalità/premialità collegato alla regolarità delle corse. In pratica, se un conducente supererà il tempo di sosta consentito al capolinea (3 minuti per le linee ordinarie, 6 per quelle circolari) questo dato verrà registrato dal server e inviato alla centrale operativa. E a quel punto scatterebbe la sanzione. Secondo l’assessore comunale alla Mobilità, Guido Improta, il nuovo sistema permetterà di conoscere «in ogni istante dove sono situate le macchine in quel momento e, se c’è qualche anomalia rispetto alla programmazione del servizio, Atac sarà in grado di contattare l’autista e chiedere le motivazioni per le quali non si sta rispettando quell’ordine di servizio».