ATENE Chi ha giurato sulla Bibbia e chi ha preferito il rito non religioso, chi si è presentato in giacca e camicia bianca e chi ha scelto il giubbotto di pelle nera. È la variegata squadra di Alexis Tsipras, il nuovo esecutivo greco targato Syriza-Anel. Più Syriza che Anel, naturalmente. Al partito alleato, ai Greci indipendenti, è stato infatti affidato solo il ministero della Difesa, che è andato al leader Panos Kammenos. Il neo premier ha scelto una squadra snella: dieci ministri in tutto, per un totale di 39 persone compresi i viceministri e i sottosegretari. Ci sono economisti, tanti professori universitari ed ex membri del partito socialista Pasok. Un esecutivo che, comprendendo anche i conservatori di Anel, vuole mostrare di essere portavoce di tutti i greci contrari all’austerità, e che la Borsa di Atene ha guardato con scetticismo chiudendo a -3,69%. Non a caso il nuovo viceministro Esteri con delega agli affari economici internazionali Euclid Tsakalotos ha detto chiaro e tondo che è «irrealistico» pensare che Atene possa ripagare il debito. Niente quote rosa per Tsipras. A stupire, infatti, è la presenza di soli uomini tra i ministri. Nessuna donna nei posti chiave. Se ne contano in tutto sei, se si considerano le due viceministre e le quattro sottosegretarie. Al fianco di Tsipras, come vicepremier, c’è il sessantottenne Yannis Dragasakis, ex membro del partito comunista greco. A lui è stato affidato l’incarico più importante, quello di trattare con la Troika per la rinegoziazione del debito detenuto dalle grandi istituzioni internazionali (Ue, Bce e Fmi). Poi, su un’altra poltrona cruciale, quella del ministero delle Finanze, siede Yanis Varoufakis, mente del programma economico di Syriza. Blogger, tanto da aver annunciato, prima ancora che lo facesse Tsipras, la nomina dal proprio sito e dal profilo Twitter. È andato a giurare indossando una giacca di pelle nera e la camicia fuori dai pantaloni. Il suo compito adesso è convincere l’Europa che la Grecia ce la può fare senza far saltare l’Eurozona. Riuscirà nell’intento il docente universitario, che poche settimane fa ha lasciato la cattedra di economia dell’Università di Austin in Texas per iniziare la campagna elettorale con Tsipras? Campagna elettorale tutta incentrata contro l’austerity e contro il piano di salvataggio della Troika. Restando nell’ambito economico, c’è il superministero, quello che accorpa Economia, Infrastrutture, Marina mercantile e Turismo, affidato a Giorgos Stathakis, 62 anni, anche lui docente universitario con un passato da militante comunista. Anche se la scarsa presenza femminile non passa inosservata, nell’esecutivo c’è Zoe Konstantopoulou, presidente del Parlamento, che in Grecia fa parte del consiglio dei ministri. Ha un incarico di non poco conto: dovrà riaprire i dossier delle inchieste mai risolte. E infine, oggi, quello che Tsipras considera il punto qualificante - “l’emergenza umanitaria” - è al centro del primo consiglio dei ministri: «Si comincia alzando il salario minimo da 450 a 751 euro». Mantenere tutte le promesse non sarà facile, a cominciare dalla ricontrattazione del debito pubblico con i Paesi europei per il quale, secondo le voci della vigilia di questa lunga-nuova battaglia, la Grecia potrebbe riuscire al massimo ad ottenere un allungamento dei tempi del rimborso.