PESCARA La chiamata arriva poco dopo l’una di notte al Radio Taxi. Una voce maschile chiede un’auto in via Tevere, traversa di via Salara Vecchia, zona Tiburtina. A partire è un tassista di 54 anni. Ha la licenza da qualche mese e come altri sette colleghi lavora anche di notte. Il lavoratore in una manciata di minuti raggiunge il cliente che lo sta aspettando insieme con un altro uomo. E infatti, sull’auto salgono in due. Ma, questione di poco, i due clienti si trasformano in una coppia di rapinatori: il tassista viene preso a pugni, ferito più volte con un taglierino alle gambe e all’addome e alla fine derubato del portafogli, del tom tom e dei due cellulari. E quando i due scappano, prima di allontanarsi gli tagliano anche due gomme dell’auto. È la notte da incubo che, da ieri ha scosso l’ambiente dei tassisti che a Pescara sono gli unici, in tutto l’Abruzzo, a fare il turno notturno. Tiene a ricordarlo il presidente regionale dell’Unitaxi, Antonio Abbagnale, tassista anche lui del Cotape, il consorzio tassisti Pescara di cui fa parte anche la vittima della rapina. «La categoria è terrorizzata», attacca subito Abbagnale, «questo è il quarto episodio in due anni, ma la situazione peggiora sempre più. L’altra notte la persona che ha chiamato la centrale aveva una voce normalissima, parlava italiano, ha lasciato un numero di telefono, che ovviamente risulta spento e irraggiungibile, e ha fatto sì che il collega andasse senza particolari sospetti. Quando è arrivato in via Tevere ha caricato il ragazzo che si è seduto avanti e anche un altro ragazzo, incappucciato, che si è messo proprio dietro di lui». Il tempo di percorrere poche decine di metri e nella zona della Fater con una scusa i due hanno chiesto al tassista di fermare la macchina ed è iniziato l’inferno. «Quello davanti con un oggetto appuntito tipo taglierino lo punzecchiava alle gambe, dammi la roba gli diceva, mentre l’altro da dietro ha preso a colpirlo con i pugni alla testa da dietro. È stato un incubo, anche perché bisogna dire che la notte si lavora poco», sottolinea ancora Abbagnale, «questi credono di trovare chissà cosa e quando non trovano i soldi che si aspettano vogliono comunque qualcosa, non si arrendono. Ma non si può andare avanti così». Per questo Abbagnale ha già sentito i colleghi delle altre città e si prepara a fare una riunione regionale: «L’obiettivo è ottenere dalla Regione che ci mettano all’interno delle auto delle telecamere collegate con la polizia, oppure la notte non assicuriamo più questo servizio: perché così siamo in balìa di chiunque». Una situazione che, come detto, ha turbato non poco i tassisti, e ovviamente in modo particolare la vittima che aveva preso la licenza solo da pochi mesi, e, ancora inesperto, è rimasto sconvolto dall’accaduto. Eppure, appena dopo la rapina, dopo aver preso i pugni e quei taglietti ripetuti alle gambe e all’addome (giudicati guaribili in ospedale in 15 giorni) ha avuto la prontezza di spirito di fermare un passante e di farsi prestare il telefono con cui ha chiamato la polizia. Sul posto è arrivata immediatamente un’auto della Volante diretta da Dante Cosentino e adesso sulla vicenda indaga la Mobile: decisiva la telefonata, registrata dalla centrale di Radio Taxi, con cui il presunto rapinatore ha attirato il tassista nella trappola.