ROMA Dal palazzo della Consulta fino alla foresteria dei giudici della Corte Costituzionale, sono soltanto poche centinaia di metri. Una passeggiata che il candidato alla poltrona di presidente della Repubblica Sergio Mattarella fa tutti i giorni, forse deviando verso il Quirinale nei prossimi giorni. La vita del giudice palermitano, il più quotato al momento per la corsa al Quirinale, è racchiusa in questo piccolo triangolo di sampietrini e palazzi. Ma in questi giorni quasi nessuno lo ha visto. Del resto è una persona semplice ed abitudinaria. «Esce a piedi alle 8 e 30 del mattino per andare al lavoro e torna di sera, dopo 12 ore passate in ufficio», spiegano le persone che abitano vicino alla foresteria dei giudici della Corte, dove Mattarella abita da un paio d’anni, da quando è morta sua moglie. «È sempre gentile, molto schivo e discreto», dicono. Stesse parole degli ex inquilini dell’edificio in zona Barberini, dove il suo vecchio appartamento romano è ora abitato in affitto da una coppia che ha avuto un bambino da poco. «Ogni tanto chiacchieravamo delle questioni condominiali. Niente di più. È una persona che non si sbottona facilmente», commenta un’anziana coinquilina. I vicini di Sergio Mattarella sono ora altri tre giudici della Corte Costituzionale. Ogni tanto Mattarella si concede una cena con i collaboratori o gli altri giudici nel ristorante sotto casa, “Santa Cristina”. La sua è la tipica dieta mediterranea, «pasta e filetto, portate semplici ma da buongustaio», spiega la ristoratrice. Ma la sua vita quotidiana si svolge principalmente tra le quattro mura dell’edificio della Consulta. «Spesso al mattino lo vedo uscire a piedi - racconta un vicino - con dei grossi libri sotto al braccio e faldoni di carte. Saluta con un “buongiorno” e va via, al lavoro». Ma nel weekend spesso è fuori, probabilmente a Palermo dalla sua famiglia. Vive in un luogo semplice e ben protetto, in una delle quattro stanze riservate ai giudici della Corte Costituzionale che abitano la foresteria. «Sono camere di circa 50 metri quadri, abbastanza modeste», spiega un altro vicino. Il luogo è protetto da un cancello e diverse telecamere. Vicino c’è un presidio dei carabinieri. Dall’esterno si vede oggi una finestra con la luce accesa. Ieri alcune decine di giornalisti e fotoreporter si sono presentati sotto la foresteria della Consulta, nella speranza di incontrarlo e di strappargli una dichiarazione. Ma senza risultati. Qualcuno pensa che per una volta l’ex parlamentare possa essersi preso un giorno di riposo per assistere allo scrutinio della sua vita.