Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.939



Data: 30/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Muore nel canale protesta dei colleghi. Oggi l’autopsia sul corpo di Marco Di Nicola

Dopo il tragico incidente di ieri l’altro, dove è morto annegato nella sua auto Marco Di Nicola, 51 anni, avezzanese, fratello dell’ex calciatore Roberto, la Rsu della Telespazio ha proclamato un’ora di sciopero per la sicurezza e poi tutti i dipendenti, circa 200, hanno formato un cordone umano lungo il canale di scolo, dove è morto il loro collega, perché venga finalmente installato un guard rail che protegga la Cintarella (la zona antistante i cancelli). Questa la protesta silenziosa dei dipendenti della Telespazio contro gli enti che dovrebbero mettere in sicurezza le strade di Fucino che però non fanno per mancanza di fondi.
IL CORDOGLIO
«Una tragica notizia quella dell’ennesima morte nel Fucino, per la quale va il mio più profondo cordoglio alla famiglia Di Nicola - dichiara il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo -. Non si può continuare così, quelle strade comunali necessitano urgentemente di interventi di messa in sicurezza, non si può ancora morire nei canali che costeggiano le terre fucensi. Nessuno potrà ridare alle famiglie le vite dei propri cari e il dolore che porteranno dentro sarà incolmabile, ma si può e si deve agire per mettere fine a queste tragedie. La Regione deve prevedere un finanziamento straordinario da destinare ai Comuni per le strade del Fucino e lo deve fare subito. È una questione di vita o di morte, è un problema sociale e deve essere una priorità per l’agenda di governo di ogni amministrazione, a tutti i livelli».
L’INCHIESTA
Oggi pomeriggio, intanto, all’ospedale di Avezzano, il medico legale Cristian D’Ovidio effettuerà l’autopsia sul corpo del 51enne così come disposto dal sostituto procuratore Vincenzo Barbieri che ha anche aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. I carabinieri di Ortucchio, coordinati dal maresciallo Pasquale Leone, sono tornati sul posto per visionare di nuovo il luogo della tragedia e cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente. Da una prima ricostruzione da parte degli inquirenti la vittima è finita con la sua Opel Frontera nel canale del Fucino intorno alle 8, mentre stava per raggiungere il posto di lavoro. Ha cercato con tutte le sue forze di uscire dal Suv carambolato giù dopo essersi ribaltato forse a causa della strada ghiacciata.
I PRECEDENTI
L’ipotesi più accreditata è che l’uomo sia morto annegato nell’acqua fangosa che aveva riempito l’abitacolo. Sarà comunque l’autopsia del medico legale a stabilirlo con chiarezza. In ogni caso si è trattato di una morte atroce. L’allarme è stato dato dai colleghi che hanno visto il tetto dell’auto affiorare dall’acqua. A pochi metri dal tragico episodio è morto il 22 dicembre 2012, nello stesso modo, un altro dipendente della Telespazio, Alessandro Giancarli, 22 anni.
LE CROCI
Anche allora in molti protestarono e furono piantate croci per ricordare le morti dei canale del Fucino. Il liceo Classico e il liceo Artistico di Avezzano si attivarono per raccogliere 15 mila firma con le quali si chiedeva di mettere in sicurezza le strade del Fucino. La Provincia, dopo queste proteste, ha speso circa 7 milioni di euro per mettere in sicurezza alcune strade fra cui la Marruviana e la Circonfucense. Servono naturalmente altri soldi che la Regione non dispone. Ieri in tanti si sono stretti intorno ai parenti di Marco, un padre modello e grande lavoratore, che lascia la moglie Assunta Di Mattia, dipendente dell’ospedale di Avezzano, e due figlie, Laura e Agnese.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it