ROMA Non solo alta velocità. I prossimi investimenti sulla rete ferroviaria italiana saranno concentrati sulle tratte regionali e locali, su quella che in gergo si definisce la rete «convenzionale». Le Ferrovie potranno guardare finalmente anche ai tragitti che milioni di pendolari compiono ogni giorno grazie ai finanziamenti in arrivo dalla Bei, la Banca europea per gli investimenti chiamata in ballo direttamente dal ministero dell'Economia guidato da Pier carlo Padoan.
Con un accordo siglato proprio tra il vicepresidente della banca lussemburghese, Dario Scannapieco, e il Tesoro, la Bei concederà al Mef un prestito da 950 milioni di euro da destinare all'ammodernamento delle linee, con particolare attenzione al Sud. In pratica, lo Stato italiano potrà avvantaggiarsi delle condizioni favorevoli dei prestiti Bei che, grazie alla propria solidità patrimoniale, emette sul mercato obbligazioni dalla massima affidabilità, con un rating da tripla A. Considerando che il giudizio delle agenzie internazionali sulla Repubblica Italiana è di una poco lusinghiera tripla B, il ricorso alla Bei permetterà al Tesoro un risparmio nella spesa per interessi da 3 milioni di euro l'anno per 15 anni. Ricevuto il finanziamento, il Mef indirizzerà le risorse al piano di investimenti di Rete Ferroviaria Italiana che, attraverso un contratto di progetto, realizzerà interventi di ammodernamento, adeguamento e manutenzione della rete «convenzionale». Il coinvolgimento della Bei rappresenta, a giudizio del Tesoro, una svolta per l'economia italiana.