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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative a Chieti - Caso Di Primio, Febbo contro Pagano. Questa sera la riunione decisiva per la ricandidatura, Forza Italia teatina chiude all’angolo il coordinatore regionale

CHIETI La resa dei conti tra Mauro Febbo e Nazario Pagano comincia con un post. Il leader locale di Forza Italia, mosso da uno spirito tutt’altro che goliardico, pubblica lo “strappo” di un articolo di un quotidiano nazionale dove Raffaele Fitto dice basta alle “nazarenate”. Non perde un solo secondo, Febbo, per calare il neologismo del compagno forzista nella bagarre preelettorale teatina. Anzi, rivendica di aver egli stesso suggerito a Fitto di usare la parola “nazarenate” che, a Chieti, non si traduce in patto del Nazareno ma... Così Febbo dichiara guerra a Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, invitato questa sera in città nel quartier generale di Fabrizio Di Stefano dove, alle 18,30, andrà in scena la resa dei conti sul caso Di Primio. «La ricandidatura del sindaco sarà decisa dopo le elezioni del nuovo presidente della Repubblica. E la decisione sarà presa al tavolo nazionale», così Pagano aveva fatto sapere dieci giorni fa al suo rientro da Roma dove aveva incontrato Matteoli e Toti. Ma delegare ai romani in modo pilatesco la decisione da cui dipende la vittoria o la sconfitta del centrodestra teatino non va giù ai pezzi da 90 di Forza Italia targata Ch. Così l’incontro di stasera, riservato ai forzisti, assessori, consiglieri e coordinatori comunali, provinciali e regionali del partito, diventa un laboratorio: un test di rottura definitiva tra Pagano, Febbo e quindi Di Stefano. I teatini metteranno all’angolo il coordinatore regionale. Gli diranno: hai voluto decidere tu, continua a farlo ma ti accollerai le conseguenze. Compresa quella di una sconfitta che passa per il divorzio con l’Udc di Andrea Buracchio che, attraverso Giuseppe Marcuccitti, fa sapere che non farà dietrofront. Se a decidere sarà Roma e se la decisione ricadrà su Di Primio e non su Febbo, loro, quelli dell’ex sindaco democristiano, andranno da soli mettendo la coalizione ad altissimo rischio persino per ciò che riguarda l’accesso al ballottaggio. I numeri sono numeri, soprattutto ora che si parla del ricompattamento delle due anime grilline; di una crescente adesione alle iniziative dell’incognita Bruno Di Paolo; di un vento nazionale che tira a gonfie vele dalla parte del Pd e, infine, dell’apparizione sulla scena teatina della Lega di Salvini. Oddio, in questo caso sia Enrico Rispoli che Stefano Rispoli smentiscono categoricamente qualunque “illazione” di una loro adesione al partito che, anche in Abruzzo, sta nascendo sotto la guida di Alfredo Castiglione. Ma proprio quest’ultimo conferma di aver avuto contatti con uno dei Rispoli che gli ha anche inviato un messaggio. Vedremo. (l.c.)

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