PESCARA - Smog e inquinamento atmosferico: anche nel 2014 Pescara compare nella lista nera delle città capoluogo di provincia che hanno superato nel 2014, con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili, il famigerato pm10 pericoloso per la salute.
Lo dicono i dati raccolti da Mal'aria 2015, il dossier di Legambiente che monitora l'aria che si respira nelle nostre città italiane. Se può consolare, non compaiono in classifica gli altri capoluoghi abruzzesi Chieti, L'Aquila e Teramo, dove dunque le concentrazioni di pm10 sono al di sotto del livello di rischio.
L'Aquila è poi l'unica fra i quattro capoluoghi di provincia abruzzesi ad aver fornito dati sula concentrazione di ossido di azoto, anch'esso sotto i limiti di legge.
Per quanto riguarda il pm10, Pescara si piazza al 27 posto tra le 33 città italiane che vincono il poco invidiabile oscar dello smog, con 45 giorni nel corso dell'anno in cui le centraline, in particolare quella su viale Bovio, hanno registrato concentrazioni di pm 10 superiori ai 50 microgrammi per metro cubo di aria.
Il decreto 15 del 2010, che ha recepito la normativa europea, stabilisce che queste concentrazioni non possono essere superate più di 35 giorni in un anno.
Va però sottolineato che nel 2013 gli sforamenti del limite a Pescara erano stati 62.
Guida la classifica Frosinone con 110 giorni di superamento del limite, staccata al secondo posto Alessandria (86), seguita da Benevento, Vicenza e Torino con 77 giorni. Lodi e Cremona (71), Avellino (69), Milano (68), Venezia e Asti (66) compaiono nella classifica dei capoluoghi fuorilegge anche altre grandi città come Palermo (65), Roma (43), Napoli (40) e Cagliari (36).
Causa delle emissioni di pm10 è il trasporto su gomma.
E a tal proposito, il nostro Paese detiene ancora il record per numero di auto per abitante, 65 ogni 100 contro una media europea di 48 circa.
Il pm10 è rilasciato in atmosfera anche dagli impianti di riscaldamento, da molte attività industriali, dagli inceneritori e nelle centrali termoelettriche.
Infine, concorre anche l’usura di pneumatici, freni e asfalto.
Da molti anni il pm10 è ormai considerato tra gli inquinanti di maggior impatto sulla salute delle persone, per via delle sue “capacità” di essere facilmente inalato dall’apparato respiratorio.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Iarc), sostiene che l’inquinamento atmosferico da pm10 può causare tumori maligni alla laringe, alla trachea, ai bronchi e ai polmoni, ma anche asma, affezioni cardio-polmonari e diminuzione delle funzionalità polmonari.
Non è dato a sapere relativamente e Pescara, ma anche per Teramo e Chieti, a quanto ‘ammontino’ le concentrazioni di ossido di azoto, altro inquinante pericoloso per la salute.
La legge in questo caso fissa il limite la concentrazione media annua di 40 microgrammi per metro cubo di aria.
L'unico dato disponibile è quello dell'Aquila, dove la concentrazione media è pari a 23, dunque molto al di sotto del limite di guardia.