PESCARA. Informale, simpatico, casual nel suo maglioncino girocollo, Michael O’Leary, 53 anni, manager irlandese, attuale amministratore delegato di Ryanair, festeggia i suoi 30 anni di voli low cost e nel suo tour promozionale italiano si ferma anche a Pescara, forse non un aeroporto tra tanti.
Accolto in pompa magna dalla direzione della Saga e dal nuovo vertice nominato dalla Regione, Nicola Mattoscio, ma anche dal sottosegretario Camillo D’Alessandro, Mr Ryanair ha fatto intravedere da uno spioncino il possibile futuro dell’aeroporto abruzzese e del turismo locale nei prossimi tre anni.
Sono stati forniti un fiume di dati positivi della azienda irlandese che ha avuto il pregio di aver inventato i voli low cost, rivoluzionato il mercato in un trentennio e dato la possibilità di viaggiare alla classe medio-bassa d’Europa.
Mr O’Leary ha parlato di un aeromobile di base a Pescara, 7 nuove rotte (ma ancora non del tutto confermate) a Barcellona, Bruxelles, Dusseldorf, Francoforte, Londra, Milano e Parigi, ha segnato i 500mila passeggeri per il 2014 ed ha assicurato la permanenza dei «500 posti di lavoro» in Abruzzo «mente l’Alitalia taglia rotte e personale».
Una stoccata doppia visto che proprio grazie alla pessima gestione nostrana la compagnia di bandiera è stata svenduta e fatta a pezzi e così oggi taglia i voli mentre Mr Ryanair sorride e vede crescere esponenzialmente la richiesta di nuove rotte da moltissimi aeroporti dove Alitalia latita, come nelle isole.
E non sarà un caso se da oltre 3 anni la compagnia con lo stemma della lira irlandese non rinnovava la sua flotta e per il 2016 invece sono in arrivo nuovi aeromobili e nelle mire dell’imprenditore dovrebbe essere questa la leva per far raddoppiare i passeggeri della compagnia.
Si tratta di 280 nuovi Boeing 737 e già pensa ad altri 100 Boeing 737 Max 200 che dovrebbero far schizzare i passeggeri trasportati da 90mln del 2014 a 160mln nel 2024 con la promessa di abbassare ulteriormente i biglietti.
Da qui la decisione di fare scalo a Pescara per promettere «entro il 2018» il raddoppio dei passeggeri «da 500mila ad 1milione» una promessa impegnativa e importante ma non del tutto facile visto che al momento nessuno può mettere in dubbio la parola di O’Leary per i suoi risultati di un trentennio, mentre più d’uno nutre dubbi circa la persistenza in vita dell’aeroporto Abruzzese.
In pochi, infatti, sono pronti a scommettere sul fatto che nel 2018 la gestione della Saga sia stata risanata dal pesante debito (circa 20mln di euro) imposto negli anni e formatosi per scelte non sempre chiare e trasparenti a fronte di ricapitalizzazioni della Regione più volte sanzionate dalla magistratura costituzionale.
Ecco allora che Mr Ryanair piovuto dal cielo con il suo Boeing privato è una vera benedizione e lui sembra saperlo bene mentre sarà duro il lavoro di Mattoscio per cercare di far sparire quella sudditanza non solo psicologica che la piccola provincia possa avere nei confronti di un imprenditore come in Abruzzo non se ne sono mai visti.
In pratica cosa chiederà O’Leary alla Saga e dunque alla Regione? Fondi pubblici come sempre perché il low cost ha fondamenta imponenti nel finanziamento pubblico (anche sanzionato qualche volta) ed è per questo che Mattoscio nel suo discorso ha tenuto a precisare che «saranno rispettati i ruoli diversi della compagnia, della Saga e quello istituzionale della Regione così come saranno fatti salvi gli interessi legittimi di ognuno nel rispetto reciproco e con l’obiettivo comune di una crescita».
Insomma i finanziamenti pubblici non mancheranno, così come non sono mai mancati in passato anche perché puntare su Ryanair significa puntare su un cavallo vincente; non lo stesso si può dire per ulteriori fondi piovuti nel passato su compagnie e voli che sono rimasti zavorrati e non hanno prodotto un euro di vantaggio per il territorio ma solo contribuito a formare quel debito che mette a rischio lo scalo.
Tutti uniti dunque per la salvezza dell’aeroporto d’Abruzzo attraverso il consolidamento sempre più imponente della compagnia irlandese che al momento sviluppa praticamente quasi il 100% del movimento passeggeri dello scalo, il che non fa che accrescere il potere contrattuale dell’abile irlandese.
Infine è stata annunciata la bella notizia che prima di Pasqua da Pescara partirà il 4milionesimo passeggero dal 2009 mentre la nota amara è la conferma del taglio dei voli per la Sardegna che al momento non sembrano essere una priorità per Ryanair, impegnata a soddisfare richieste su mercati ben più appetibili di quello nostrano.
Cosa fare dunque per sviluppare una sinergia produttiva e vantaggiosa per tutti?
Il consiglio Mr Ryanair per fair play non lo ha voluto dare né alla Saga né a Camillo D’Alessandro che ha rappresentato la Regione ma speriamo che “i nostri” sappiano fare comunque la cosa giusta. E’ da troppo tempo che l’Abruzzo attende.