AVEZZANO Disastro colposo e omicidio colposo. Con queste accuse sei dirigenti e funzionari della Strada dei Parchi sono stati rinviati a giudizio dal gup Paolo Andrea Taviano. Secondo l’accusa hanno delle responsabilità per la strage sull’A/25, avvenuta il 31 dicembre 2006 sul viadotto di Collarmele. Cinque persone persero la vita in un maxi tamponamento causato dal ghiaccio e dalla scarsa visibilità. A giudizio vanno Aldo Tiberi, Eraldo Sforza, Igino Lai, Giulio Forte, Claudio Nugnes e Massimo Di Lorenzo. L’udienza davanti al giudice Anna Carla Mastelli è stata fissata per l’8 marzo 2016. Prescritta l’accusa di omissione di atti d’ufficio. Le parti civili – familiari delle vittime e Ferrovie del Gargano – avevano chiesto e ottenuto la citazione in giudizio del responsabile civile della Strada dei Parchi ai fini risarcitori. Le parti offese sono assistite dagli avvocati Antonio Milo, Vito Savino e Andrea Rosa. Quest’ultimo assiste l’autista di un Tir sopravvissuto al terribile schianto. Nell’incidente di San Silvestro morirono Ludovico Carchio e Pietro De Paola, gli autisti dei due pullman pugliesi, i coniugi Luigi Carano ed Erika Ciancaleoni, che si trovavano sul bus delle Ferrovie del Gargano, tutti di San Severo (Foggia) ed Helmut Prechtl, austriaco alla guida di una Smart. I feriti furono ventidue, tra cui tre bambini (anche la figlia di pochi mesi della coppia deceduta) e due agenti della polizia stradale. Nell’impatto rimasero coinvolti due autobus, tre camion e sei auto, compresa una volante della Polstrada. L’incidente, al quale seguirono numerosissime polemiche, avvenne nel tratto compreso tra il casello di Pescina e quello di Celano.