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Data: 04/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Tsipras vuole l’Italia come alleata «Contro l’austerità stessa lingua»

ROMA «Con Roma parliamo la stessa lingua, in Europa serve coesione sociale al posto delle politiche di paura e incertezza», dice Alexis Tsipras al termine del primo incontro con Matteo Renzi. «Facciamo il tifo perché questa situazione di emergenza della Grecia sia affrontata nelle sedi europee», e ci sia un segnale di intelligenza e di apertura per le politiche economiche e una sforzo di tutti i Paesi partners europei per le riforme», ribatte il primo ministro italiano. Dopo Cipro e prima di sbarcare a Parigi e poi a Bruxelles per incontrare Hollande e Juncker il leader di Syriza fa tappa a Roma per cercare alleanze per ridiscutere in Europa la ristrutturazione del debito e la fine delle politiche di austerità che hanno messo in ginocchio il suo Paese. E a Palazzo Chigi trova decisamente un alleato. «Mi metto alla sinistra di Tsipras, ho passato il primo anno da primo ministro accusato di essere un pericoloso uomo di sinistra in Europa e in Italia di essere un uomo di destra per me l’arrivo di Alexis è stata una benedizione», scherza Renzi. Con il suo coetaneo greco la sintonia c’è ed è evidente. «Dalle elezioni greche è arrivato un messaggio di speranza di una generazione che chiede più attenzione e riguardo per chi sta subendo la crisi», dice Renzi. Subito spalleggiato dal leader della nuova sinistra greca che in Europa sta diventando un faro per tutta la sinistra ma che è visto con simpatia anche da tutti i movimenti euroscettici. La generazione è la stessa, e lo rivendicano con forza. E anche le parole-chiave: «futuro», «speranza», «crescita». Da contrapporre a «paura» e «austerità». Ma al termine di un incontro durato più di un’ora, oltre a sottolineare le affinità, ci tengono anche a mandare un messaggio chiaro sulle politiche europee. Differente. Renzi è pronto ad aiutare la Grecia, a porsi, in quanto paladino della crescita e del cambiamento, come mediatore, a «dare una mano». Ma precisa anche che aiutare non significa «dare sempre ragione», che Bruxelles deve mandare «un segnale per un diverso approccio», ma le riforme «vanno fatte» e, soprattutto, le regole «vanno rispettate». Tsipras incassa e rilancia, cercando di rassicurare l’Unione europea che, dice, non ha bisogno di altre spaccature, oltre a quelle già create dalla «rovinosa politica di austerità». Atene non intende creare una nuova rottura tra Nord e Sud, ma propone «idee diverse per dare modo alla Grecia di rispettare gli obblighi assunti senza creare nuovo deficit». Atene, insomma, punta a «un’alleanza che porti l’Europa verso principi di solidarietà» cercando soluzioni di «reciproco vantaggio accettate da tutti ai problemi di oggi», per dare una sterzata ad una politica che ha mostrato «tutto il suo fallimento». E fin qui il messaggio di apertura c’è tutto. È la Troika che continua ad essere il fumo negli occhi. E quando la nomina, il nuovo capo del governo di Atene non usa mezzi termini: «La politica della Troika ha abbassato tutti i nostri indici, invece di aiutarci a costruire un sistema di riscossione delle tasse lo ha distrutto, ha fatto crollare la borsa, scappare gli investitori invece di attirarli e creato un dramma sociale nella popolazione». Ma nessuno, assicura, «né i cittadini né i creditori europei», devono avere paura del nuovo governo greco. «Sono certo - dice Renzi - che ci siano le condizioni per trovare un intesa». Il premier non entra nel merito delle proposte di Atene, che «saranno portate nei tavoli» e non fanno parte di un negoziato a due. Ma di certo, assicura, «le proposte che andranno al negoziato troveranno l’Italia sempre desiderosa di ascoltare, confrontare e condividere».

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