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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le amministrative a Chieti - «Non cado nella trappola». Febbo contro Pagano. Dura lettera del consigliere regionale al coordinatore azzurro

Il tavolo di Forza Italia tenutosi l’altro ieri sul colle si è chiuso con la richiesta al coordinatore regionale Nazario Pagano di convocare la coalizione entro febbraio per definire la ricandidatura a sindaco di Umberto Di Primio, soluzione che in città Forza Italia vuole da tempo. Ma Pagano ha proposto di nuovo, durante la riunione, il nome di Mauro Febbo. Una mossa percepita come una trappola i danni di Febbo il quale, con consiglieri e assessori dalla sua, è pronto all’autoconvocazione. Nel frattempo il consigliere regionale ha scritto a Pagano una lettera che sembra una via di mezzo fra una resa dei conti e un ultimatum, ma è in primis la cronistoria del toto candidato: si parte il 20 ottobre quando, ricorda Febbo a Pagano «a ben tre mesi di distanza dai primi incontri interlocutori per la candidatura a sindaco di Chieti, di tua iniziativa hai convocato un tavolo regionale a Pescara con gli alleati Ncd, Udc e Fratelli d’Italia, senza richiedere la presenza di alcun esponente di Chieti e senza prima esserti confrontato con la classe dirigente locale che da mesi stava già lavorando sulla questione».
LA CRONISTORIA
Febbo ricorda poi al coordinatore regionale come questi avesse ribadito che nel dna di Forza Italia non erano previste le primarie e che Chieti come Pescara vedeva un sindaco uscente che doveva essere riconfermato. Poi dopo la pubblicazione di alcuni sondaggi «hai cambiato opinione, così come l’Udc ed eravamo arrivati a fine novembre». Febbo sottolina di aver sempre sostenuto, addirittura da fine luglio la necessità delle primarie sia a Chieti che altrove, primarie per le quali inizialmente non aveva dato la sua disponibilità puntando su almeno altri due rappresentanti della società civile. Arrivando tuttavia a dare la propria disponibilità due mesi più tardi, una volta venute meno alcune problematiche.
«RITIRO LA DISPONIBILITA’»
«Questo mio progetto, condiviso dalla classe dirigente nonché dagli amministratori di Forza Italia della città, non è stato condiviso per settimane, anzi mesi, dagli alleati Ncd, Fratelli d’Italia, Udc e Liste civiche per cui già dai primi del mese di dicembre ho ufficialmente e pubblicamente ritirato la mia disponibilità - scrive ancora Febbo - anche dopo gli accadimenti giudiziari che vedono coinvolto Di Primio». E siamo alla trappola: «La decisione di voler per forza arrivare ad un tavolo regionale dove Forza Italia sostenga la mia candidatura, senza che Ncd o Di Primio ritirino la propria, la ritengo in gergo politichese una trappola - conclude Febbo -. In primis perché continuiamo a perdere tempo ma il tuo disegno, magari con il plauso di qualche altro amico, è soprattutto un altro: se io accettassi la candidatura, in caso di vittoria sarei relegato nel mio ruolo difficile di sindaco, mentre in caso di sconfitta sarei un perdente: in entrambi i casi ti e vi sareste tolto di mezzo un personaggio scomodo». Febbo allude alle prossime scadenze elettorali, a partire dalle elezioni politiche che molti esponenti azzurri, Pagano compreso, attendono come occasione di rilancio dopo la sconfitta del centrodestra alle ultime regionali. «Ma io - conclude Febbo a costo di sfoggiare la carta di identità - non sono nato ieri e a questi giochetti non ci sto».

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