Mentre viale Corrado IV vive giorni tesi tra inaugurazione, neve e nuovi lavori, spunta anche un «danno collaterale» che risale a due anni fa e si lega alla vicenda della mai nata metropolitana di superficie. Si tratta del danneggiamento di una linea a fibra ottica, tranciata durante la rimozione dei binari varata nel gennaio 2013 dall’assessore ai Lavori pubblici Alfredo Moroni e dall’allora dirigente di riferimento Carlo Bolino.
LA RIMOZIONE
Una rimozione che era stata salutata con favore dai cittadini, stanchi di transitare sulle vestigia di un’opera incompiuta e che, oltretutto, spesso rendevano pericoloso il passaggio di scooter e moto, specialmente con la pioggia. Ma la città era ignara delle conseguenze dell’operazione. Parallelamente alle rotaie dove sarebbero dovuti correre i «trenini», realizzate dalla società Cgrt, era stata infatti predisposta una linea dati dall’ospedale San Salvatore di Coppito, capolinea in periferia, lungo viale Corrado IV e la parte bassa di via Roma, fino all’incrocio con via Duca degli Abruzzi, dove si sono fermati i lavori senza mai più riprendere. Fibra ottica legata al funzionamento del metrò, ma dieci volte più grande della banda necessaria così da poter cablare la città. Un patrimonio che ora è stato vaporizzato.
LA TRANSAZIONE
E intanto il sindaco, Massimo Cialente, rinnova la volontà di trovare un’intesa per chiudere con una transazione il contenzioso in corso con l’azienda del costruttore Eliseo Iannini. «Ho chiesto agli uffici di presentarmi entro dieci giorni una relazione con la somma da pagare per chiudere la vicenda prima dell’udienza al Tar del 25 febbraio, ma se la concessionaria vuole andare per le vie legali non abbiamo paura», afferma. Il giudice amministrativo discuterà il ricorso della Cgrt che, con una richiesta di danni di 28 milioni di euro, ha impugnato la decisione di annullare la commessa da parte della Giunta comunale, avvenuta nel gennaio 2009 in seguito a un verdetto della Corte di giustizia europea.
LE CIFRE
Cialente non parla di cifre. Secondo quanto si è appreso, comunque, c’è una forbice di circa 3 milioni di euro tra le ipotesi messe in campo dai due consulenti dell’amministrazione. Donato Carlea, ex provveditore interregionale alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna, che è attualmente anche tra i 29 candidati per la guida dell’ufficio speciale alla ricostruzione del capoluogo (Usra), propone poco più di 5 milioni mentre l’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli, abruzzese di fama nazionale, si allarga nella sua stima a circa 8. Almeno tre sono stati, negli anni, i tentativi di transazione falliti, stavolta forse si chiuderà. Qualora soccombesse al Tar, infatti, l’amministrazione comunale potrebbe dover riconoscere all’impresa un risarcimento-record, capace di spedirla in default.