Dopo le parentopoli Ama, Atac e Metro approda nel tribunale della capitale anche una presunta parentopoli interna al Cotral. A quanto pare, stando alle indagini degli inquirenti, per lavorare nell'azienda che si occupa del trasporto pubblico regionale sarebbero intervenuti “amici di amici”. Le assunzioni sospette, adesso al vaglio dei giudici del tribunale penale di piazzale Clodio, sono costate ad alcuni dirigenti un rinvio a giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. Sono quattro i dirigenti del Cotral a dovere affrontare un processo penale. A essere chiamati in causa dal sostituto procuratore Laura Condemi, che insieme al collega Francesco Dall'Olio ha condotto le indagini, sono il precedente capo del personale, Vincenzo Maccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, la direttrice d’esercizio, Daniela De Gregorio e Antonio Ricevuto, l'ex amministratore delegato e, all'epoca dei fatti, presidente della commissione incaricata delle assunzioni nell'azienda pubblica. Tutti gli imputati appartengono alla precedente amministrazione. È infatti stato Vincenzo Surace, l'amministratore delegato e presidente di Cotral intervenuto successivamente, a denunciare possibili anomalie avvenute nella passata gestione della società. Lo aveva fatto attraverso un esposto stilato dagli attuali vertici dell’azienda. Nel mirino degli inquirenti erano così finiti gli atti che vanno dal 2008 al 2011. In particolare l'attenzione degli inquirenti si era concentrata su alcune assunzioni, oltre un centinaio, avvenute senza criteri meritocratici. L’anomalo potenziamento dell’organico sarebbe avvenuto introducendo in azienda personale che non avrebbe avuto i requisiti tecnici e professionali richiesti, sottolineati anche da successivi provvedimenti del Cotral che segnalavano gravi incapacità. I candidati inoltre sarebbero stati assunti grazie a «punteggi diversi – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – da quelli ottenuti dagli stessi all'esito dell'espletamento della prova pratica». In altre parole i risultati ottenuti dagli aspiranti lavoratori Cotral sarebbero stati totalmente svincolati dagli effettivi punteggi ottenuti, in barba ad ogni principio meritocratico. Per far ciò gli imputati avrebbero formato falsi verbali di commissione d'esame e, in un caso, avrebbero formulato un giudizio di idoneità a beneficio di un candidato «assolutamente non corrispondente al risultato della prova d'esame». Ma c'è dell'altro. Su 2143 domande pervenute all'indirizzo di posta elettronica di Cotral, solo 301 candidati, secondo la procura, sarebbero stati arbitrariamente informati e selezionati. Nel sito www.cotralspa.it infatti, l'azienda avrebbe omesso di comunicare le date della prova prevista per gli operai Senior. Per gli inquirenti il risultato è chiaro: gli imputati «intenzionalmente procuravano a diversi soggetti l'ingiusto vantaggio patrimoniale costituito dall'illegittima assunzione presso la Cotral Spa».