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Pescara, 24/11/2024
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06/02/2015
Il Centro
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«L’Aquila contro la costa? Roba da irresponsabili». Il numero due della Regione, Lolli: «Sì, sul terremoto si poteva fare meglio, ma... |
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PESCARA «Resto attonito da questa polemica: siamo una regione piccola con problemi molto grandi ancora alle prese con la doppia mazzata della crisi e del terremoto, eppure...». Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo, è un aquilano doc che assiste attonito alle polemiche che investono la sua città, definita «una zavorra» da esponenti politici ed economici della costa. Eppure assessore, tornano le spinte isolazioniste, torna l’antica rivalità tra costa e montagna, esplosa con virulenza in Confindustria. «Il nostro problema, dovendo competere con altri territorio è fare massa critica. Allora il problema è trovare le alleanze e invece noi ci dividiamo. Io capisco che quando una società è in difficoltà e in sofferenza, il rischio che possa disintegrarsi è molto forte. Ma la funzione delle classi dirigenti è quella di unire. Dispiace che da persone che anche conosco arrivino atteggiamenti così irresponsabili». E il conflitto resta. «Ma l’Abruzzo è un’altra cosa. L’altro giorno ero in Val di Sangro dove sono stati presentati i progetti dell’automotive. Ebbene, tutti i progetti di ricerca sono stati fatti in collaborazione con l’università dell’Aquila. Nel progetto del distretto turistico Gran Sasso stanno collaborando tre province: L’Aquila, Teramo e Pescara e tutti gli attori a partire dai sindaci e dalla imprese stanno collaborando. La Dompè sta lavorando per l’Expo a un progetto con l’istituto di oftalmologia di Chieti diretto dal professor Mastropasqua. Queste sono le cose serie che stanno avvenendo e sono cose di integrazione. Questa è tutta gente che chiede alla classe dirigente risposte avanzate e non polemiche vecchie di 40 anni». Primavera porta un elemento concreto. La ricostruzione post-terremoto, sostiene, è stata un’occasione persa, soprattutto perché poche imprese abruzzesi sono state coinvolte. È così? «Sì e no. Io girando per L’Aquila leggo i cartelli dei lavori in corso e non mi sembra che imprese di altre province abruzzesi non siano state coinvolte. Quanto al terremoto come occasione persa, è vero. Ma non per colpa dell’Aquila o del sindaco Cialente: la colpa è della Regione. È stato il grande errore di Chiodi. La Regione non ha utilizzato quell’occasione per impostare una politica di intervento come hanno fatto Marche e Emilia dopo il loro terremoto con il progetto del cosiddetto quadrilatero, col quale si fecero finanziare l’infrastrutturazione ferroviaria. Quello dovevamo fare noi: usare il terremoto per i grandi progetti e non come modesto bancomat». Altra questione l’ha sollevata Cialente che sostiene che spesso dietro le fusioni (ha parlato di Asl e Ater) c’è il tentativo di sanare una cattiva gestione con una buona gestione. «Sono favorevolissimo a organizzare strutture e servizio nel massimo possibile a dimensione di regione, purché ci si uniformi verso l’alto e non verso il basso. Non possiamo utilizzare per le fusioni i soldi dei virtuosi per pagare i buffi di altri. Facciamo un esempio: il nucleo industriale di Vasto ha prodotto grandi utili, ora non è che se facciamo l’Arap (l’Azienda regionale attività produttive, ndr.) utilizziamo quegli utili per sanare altre situazioni». Cialente di De Matteis propongono di riprendere l’iter per il gemellaggio dell’Aquila con Pescara. «Penso che sia una bellissima idea».
«La scelta di sottoscrivere, il 26 luglio 2011 all’Emiciclo, il protocollo di intesa per il gemellaggio L’Aquila Pescara, firmato da noi insieme all’allora Sindaco di Pescara Mascia e al Presidente del Consiglio regionale Pagano, lasciando alle spalle lotte anacronistiche, mirava a rendere la nostra regione più forte e coesa, pronta alla sfida per risorgere da una crisi che morde il Paese intero e l’Abruzzo in particolare». A dirlo sono il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’esponente della minoranza in Consiglio comunale, Giorgio De Matteis. «Invitiamo il Sindaco di Pescara Alessandrini a riprendere insieme il percorso iniziato con il protocollo di gemellaggio tra le due città. Protocollo che non esclude le province di Teramo e Chieti, anzi le inserisce a pieno titolo con uguale dignità e assoluta importanza nel processo di sviluppo dell’intera regione».di Antonio De Frenza w
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