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Data: 06/02/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Salvini contestato in piazza a L'Aquila «Lo so che aspettate un altro Matteo» (Guarda il video)

L'AQUILA “L'altro Matteo, Renzi, mi hanno detto che qui a L’Aquila non si è mai visto, però lui è il presidente del consiglio, quello che scuce i quattrini, è grave non sia mai venuto, io invece vengo a raccogliere molte lamentele sulla ricostruzione, vengo a fare il cane da guardia”.

Così l’altro Matteo, il Salvini, segretario federale della Lega Nord, per la prima volta L’Aquila, arrivato sotto la pioggia a piazza Duomo, con oltre un’ora di ritardo da Avezzano (L’aquila), accolto da una cinquantina di sostenitori, e anche da una decina di contestatori che gli hanno urlato “vattene”, “qui non ti vogliamo”, “razzista”, “tornatene con Borghezio”, con riferimento al parlamentare leghista Mario Borghezio, che nel 2011 definì gli aquilani terremotati come persone “lamentose”, “incapaci di rimboccarsi le maniche” e “un peso per il paese”.

La contestazione è durata però un paio di minuti, ad accoglierlo con applausi invece i suoi sostenitori, tra cui l’ex sindaco dell'Aquila di Forza Italia forzista Biagio Tempesta, e una decina di esponenti di casa Pound. Ad attendere il leader leghista anche i consiglieri comunali Luigi D'Eramo, Prospettiva 2022, lista civica de La Destra, ed Emanuele Imprudente, L’Aquila città aperta, ex Udc, che gli hanno consegnato un dossier sulla ricostruzione post sismica, Alfonso Magliocco, ex coordinatore del Popolo delle libertà di L’Aquila e Sulmona, i ragazzi del club Forza Silvio dell'Aquila, con il presidente Roberto Silveri.

Ad accompagnare Salvini nel tour abruzzese l’ex assessore regionale di Fi Alfredo Castiglione, che assieme al presidente del Parco regionale Sirente Velino, Simone Angelosante, stanno cercando di far attecchire la Lega nord in Abruzzo. Tappe di Salvini, oltre Avezzano e L'Aquila, anche Roseto, in provincia di Teramo, Montesilvano e Pescara.

Rispondendo ai giornalisti, sulle contestazione Salvini, dice che “finché è un'azione democratica va bene; in Abruzzo ci siamo venuti come Lombardia a farci il mazzo per la ricostruzione, con soldi e uomini. Semmai la mala amministrazione del sud, quella sì l'abbiamo contestata, l'ho sempre criticata e la criticherò. I contestatori poi fanno colore, scaldano la giornata".

Salvini sfoglia il dossier redatto da Imprudente e D'Eramo.

“Ora ho un centinaio di pagine da studiare - commenta a caldo - sulla gestione del post terremoto ci sono stati parecchi errori, non tutto è filato come doveva, e che non tutto sia stato ricostruito a norma. Mi sembra evidente. Come europarlamentare mi batterò affinché i fondi necessari arrivino, e che la burocrazia non blocchi la ricostruzione, e che i soldi non vengano rubati o usati male”.

A proposito di ricostruzioni che non filano lisce, nel corso dell’intervista sotto il tendone di piazza Duomo, gli viene ricordata l’inchiesta “Aemilia” che ha colpito il clan della ‘Nrangheta Grande Aracri impegnata nella ricostruzione post-sismica dell’Emilia, e che ha portato agli arresti anche l’imprenditore Moreno Nicolis, che rivelano le carte dell’accusa, è andato a cena anche con il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi (estraneo all'inchiesta).

“Sono qui per dare una mano a L’Aquila - taglia corto Salvini irritato -, non so chi va a cena con chi, so con chi vado a cena io. Sono qui ad ascoltare i problemi dei cittadini”.

E poi tra un selfie e un altro con i giovani armati di smart phone, Salvini sfodera uno dei suoi cavalli di battaglia: l’antieuropeismo senza se e senza ma.

“ Anche per finanziare la ricostruzione dell’Aquila - spiega il segretario leghista - vanno messe in discussione le regole idiote dell’Europa, che stanno distruggendo l’economia, le nostre imprese. L'euro è la moneta della fame, una moneta tedesca, una moneta sbagliata, di una banca sbagliata, e in sistema economico di sbagliato.
Lavoriamo per il superamento dell’euro, per rompere questa gabbia. Se questa l’Europa è questa meglio uscire, meglio star da soli”.

Una battaglia aggiunge Salvini che “la Lega non avrebbe problemi a fare anche al fianco della sinistra anti-europeista, come quella rappresentata da Syriza che è al governo in Grecia, il problema è che in Italia abbiamo una sinistra molto ottusa, centralista, filo immigrazionista e europeista”.

A Salvini viene ricordato di essere un antieuropeista che è parlamentare europeo dal 2004, con stipendi mensili che hanno superato anche i 18 mila euro al mese, e di essere stato accusato nel gennaio 2014 dal suo collega a Bruxelles Marc Tarabella, eurodeputato socialista, belga di origine italiana, di essere un "fannullone" e un "assenteista".

Salvini risponde che “Tarabella è un socialista, e a sinistra si sa hanno il naso lungo, le mie presenze e produttività sono in realtà molto alte, basta verificare i dati ufficiali, e sono orgoglioso quello che faccio. Dal martedi al giovedi vado all’europarlamento, c'è chi sta 5 giorni su 5 ma a fare il turista. Oggi ad esempio a Bruxelles non ho riunioni, e preferisco essere qui L'Aquila, mi piace fare politica in mezzo alla gente”.

Infine un giudizio molto scivoloso sul Papa Francesco I e l'immigrazione.

"Non mi permetto di giudicare il Santo padre, alcune le cose le condivido altre no, ma io sono un umilissimo, l'ultimo dei buoni cattolici, ma quando il Papa è andato a Lampedusa a dire c'è posto per tutti, qualche piccolo problema lo ha creato, perché il “tanto c'è posto per tutti” si scontra con la dura realtà".

LEGHISTI ABRUZZESI: CASTIGLIONE: ''FORZA ITALIA IL NULLA, CON SALVINI UNA SPERANZA''

La giornata abruzzese di Salvini è servita anche ad incontrare i militanti abruzzesi di “Noi con Salvini” il movimento studiato dal segretario leghista per raccogliere i consensi degli elettori del Centro, Sud e Isole. Suoi esponenti di spicco in Abruzzo sono Alfredo Castiglione, tributarista, ex consigliere comunale a Pescara, ex assessore regionale con Gianni Chiodi, ex Pdl ed ex Forza Italia, l’imprenditore teramano Giuseppe Bellachioma, il giovane Paolo Pelini, fondatore del Mrsi, il Movimento ricerca scientifica italiana, Simone Angelosante, ex sindaco di Ovindoli, ex Alleanza nazionale, presidente del Parco regionale Sirente-Velino.

"Non è un mistero - commenta Castiglione ad AbruzzoWeb - che mi sono avvicinato al movimento Noi con Salvini, e sono praticamente uscito da Forza Italia, e forse dovevo farlo prima, perchè oramai il centrodestra in Abruzzo è esploso, e in particolare Forza Italia è finita, nel consigli regionali e comunali non fa più nemmeno opposizione, oramai esprime il nulla
Noi con Salvini ha invece un spazio politico da conquistare, può dare speranza alla destra abruzzese.

Castiglione spiega poi che “non ci sono ancora referenti locali, saranno decisi e comunicati non appena faremmo congressi e li sceglieremo. Per ora oltre a me e un paio di politici di lungo corso, ci sono tanti giovani motivati che stanno lavorando al progetto politico."

Castiglione conclude sottolineando di non sentirsi “affatto in imbarazzo se tra questi giovani ci sono anche quelli di Casa Pound, con cui c’è un buon rapporto di collaborazione, e hanno una concezione della vita e della politica vicina alla nostra”.

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