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Data: 06/02/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Matteo Salvini in Abruzzo:«Su ricostruzione fatti errori». Aquilani lo contestano. Mattinata ad Avezzano poi tra i cantieri del post sisma nel capoluogo

ABRUZZO. Il tour abruzzese del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini inizia oggi, 5 febbraio 2015, da Avezzano: In particolare, alle 11 fara' visita alla Euroconic e Fiam presso il polo industriale. Alle 12.30 visita al centro di Avezzano e incontro con rappresentanti locali e regionali di Confindustria, Ance, Confcommercio, Confagricoltura, associazione albergatori, Anef (associazione trasporti a fune impianti sciistici), associazione maestri di sci, associazioni di volontariato, sindacati confederali zonali, imprenditori, medici, ordini professionali (avvocati, ingegneri, commercialisti).
Salvini proseguira' poi il suo tour spostandosi nel capoluogo di regione. Alle 14,30 sara' infatti a L'Aquila, in piazza Duomo, per una visita ai cantieri della ricostruzione. Alle 17 a Roseto degli Abruzzi e' previsto un incontro pubblico presso la villa comunale. Alle 19,30, infine, il segretario federale della Lega sara' a Montesilvano per un incontro pubblico al Grand Hotel Adriatico. Con Salvini e' prevista la presenza del senatore Raffaele Volpi.

SALVINI ACCOMPAGNATO DA ALFREDO CASTIGLIONE
Al suo fianco nella tappa aquilana anche Alfredo Castiglione, ex assessore allo sviluppo della giunta Chiodi (Fi) che aveva preso parte, a Montecitorio, alla presentazione ufficiale del movimento del leader del Carroccio. Dopo la mancata elezione in Regione è salito sul Carroccio in attesa di nuove avventure elettorali.
La prima tappa è stata ad Avezzano, alla fabbrica Euroconic, l’ azienda metalmeccanica che produce calettatori per attrito esportati in tutto il mondo. Lì Salvini ha parlato di lavoro: «è una emergenza nazionale da nord a sud, come l'immigrazione: sono le battaglie che 'Noi con Salvini' vuole portare avanti in Abruzzo, ma da domenica in Sicilia, poi la settimana prossima in Calabria e Puglia».
Per il leader del Carroccio ha continuato: «l'Italia deve lavorare tutta da nord e sud e poi discute di autonomia, federalismo, di come organizzarsi in Regioni, Comuni, Province, ma senza lavoro non c'e' discussione. Per questo ho deciso di partire da un'azienda che funziona come la Euroconic di Avezzano si puo' fare, non e' detto che la crisi debba durare in eterno, pero' bisogna ridiscutere di trattati europee, di moneta unica, di tasse».
«L'Italia non e' la Grecia», ha detto ancora Salvini, «abbiamo un artigianato e un sistema di imprese che la Grecia non ha, ma mi rifiuto di morire nel nome di qualche trattato idiota e di una moneta idiota: se questo e' il futuro che ci prospetta la Bce e le istituzioni europee»

«NON CREDO PIU’ ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA»
«Non credo piu' alla destra e alla sinistra: credo - ha aggiunto il leader del Carroccio - alla distinzione tra produttori e mantenuti, tra chi crede al territorio e chi invece si e' arreso all'Europa: Tsipras da questo punto di vista ha dato un bellissimo esempio. Noi sui progetti lavoriamo con tutti, dalla Fiom alla Cisl, alla Coldiretti, sui temi come la Flat Tax, la legge Fornero. Io parlo con tutti, proprio con tutti».
Salvini ha poi visitato lo stabilimento della Fiam, leader nella produzione di batterie per auto e batterie industriali, parlando e stringendo mani a dirigenti e maestranze.
Poi si è spostato a piazza Risorgimento per un incontro pubblico dove ad attenderlo c’erano circa 100 simpatizzanti.
«A me non piace partecipare, piace vincere, ma ho bisogno del vostro aiuto», ha detto. «Da qui inizia una bella avventura, meno tasse, meno immigrazione, piu' lavoro e piu' diritti per i cittadini italiani».

CONTESTAZIONE A L’AQUILA
A L’Aquila, invece, Salvini è stato accolto con una piccola contestazione: in Piazza Duomo, sede dell'antico mercato spostato a seguito del sisma del 6 aprile 2009, una ventina di cittadini lo hanno contestato "invitandolo" ad andare via.
«Vai a lavorare», uno degli epiteti. Secondo i manifestati la visita del leader del Carroccio non ha ragion d'essere perche' l'europarlamentare ha sempre detto che il Sud e' la zavorra d'Italia.
«Vai via, non venire all'Aquila», hanno continuato. Le forze dell'ordine sono intervenute per arginare le tensioni tra quanti intervenuti per accogliere Salvini e coloro che l'hanno contestato.
Poi il giro per la città è andato avanti normalmente tra i cantieri della ricostruzione e il leader della Lega non è parso colpito più di tanto dalle critiche («i contestatori fanno colore, scaldano la giornata»).
Netto il giudizio sulla gestione del post sisma: «ci sono stati parecchi errori. Ho un centinaio di pagine da studiare, basta vederlo che non tutto e' filato come doveva e che non tutto sia stato ricostruito a norma. Mi sembra evidente. L'importante - ha osservato il leader del Carroccio - e' che chi ha sbagliato paghi ma importante e' anche che oggi 2015 visto che i soldi che ci sono, essi vadano spesi e quindi le imprese vengano pagate, cosa che non succede e che non si torni indietro sui finanziamenti gia' erogati. La cosa che non sapevo e per la quale sono sconcertato - ha aggiunto il segretario - e' che in un anno Renzi non ha avuto il tempo di passare all' Aquila. Questo veramente e' incredibile perche' e' il presidente del Consiglio. Per carita': scuole, palazzi, monumenti, rispetto a cinque anni fa e' diversa la citta' pero' sicuramente non tutti i soldi sono stati spesi come avrebbero dovuto essere spesi».

«VICINO AI LAVORATORI»
«E' un mese che stiamo lavorando sull'impegno di stare vicino ai lavoratori», ha detto ancora. «Senza finanziamento pubblico e senza avere amici banchieri, finanzieri o cooperative rosse che ti danno i quattrini, bisogna fare di necessita' virtu'».
Una battuta anche sul Patto del Nazareno: «Non mi cambia la vita: il Patto del Nazareno ha tenuto ferma per un anno l'Italia, Renzi e Berlusconi hanno inciuciato per un anno. Se fosse stato un accordo che riguardava le pensioni, il lavoro, la sicurezza, l'immigrazione, le partite Iva, uno dice va bene. Invece riguardava la legge elettorale, il Senato, cose che non fregano a nessuno, speriamo che sia finito sul serio. Che non sia una finta? Non lo so, chiediamolo ai sottoscrittori».

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