«Dobbiamo tornare indietro di quarant’anni, ai tempi della Tiziano, per spiegare ciò di cui l’economia abruzzese ha bisogno: un vero collegamento con Spalato, 365 giorni l’anno, che agevoli il turismo, da e verso l'Abruzzo, nonché i rapporti commerciali con l’est Europa. Invece, siamo in alto mare». Così, tra amarezza e nostalgia, Quinto Ippoliti, decano dei tour operator pescaresi, commenta la mancata riattivazione del traghetto veloce Pescara-Hvar-Spalato annunciata dalla Snav, che ridimensionerà il collegamento con la Croazia con un solo un catamarano leggero in grado di trasportare per 45 giorni passeggeri e non automezzi. Una brutta tegola per il comparto turistico-ricettivo pescarese, che già si prepara a una stagione in perdita, a cui si aggiunge lo schiaffo della Snav. Da Pescara si viaggerà solo per le isole croate di Hvar, Korcula e Brac.
UNA STAGIONE NERA
«Piove sul bagnato - commenta Emilio Schirato, presidente di Federalberghi Pescara -. In un periodo ancora critico per la nostra economia, che non dà ancora segni di ripresa, dobbiamo registrare anche la perdita dell’indotto che il collegamento con Spalato ci assicurava. Infatti, pur ospitando soprattutto turisti in uscita dall’Abruzzo, gli orari di partenza e arrivo del traghetto consentivano il pernottamento degli utenti, a beneficio del sistema ricettivo pescarese». La prossima estate, invece, i turisti con moto, auto e pullman partiranno soltanto dal porto di Ancona, per buona pace degli operatori pescaresi che già contano i danni: «Avendo perso - rileva Schirato - una fetta importante di mercato, possiamo ipotizzare una perdita almeno del 5-6%». E tutto questo a causa di un porto inaffidabile costantemente insabbiato, così come lo è anche il progetto per il nuovo scalo marittimo fermo al Provveditorato per le opere pubbliche».
«In attesa di una soluzione definitiva per il dragaggio - propone il presidente di Federalberghi -, le autorità potrebbero quantomeno sollecitare la Snav ad allungare a due mesi e mezzo la durata del collegamento, in modo da spalmare i minori introiti su di un lasso di tempo più lungo». Insomma, tra gli operatori la delusione è grande e dopo la ripresa del collegamento a pieno regime lo scorso anno, davvero non ci si aspettava questo nuovo passo indietro: «Il collegamento con le isole croate senza automezzi - dice Quinto Ippoliti - servirà solo a far partire i nostri turisti. Per carità, meglio di niente, ma un vero collegamento dovrebbe aprire all’Abruzzo le porte dei Balcani».