«La giunta non è un autobus e io non sono il bigliettaio». Il sindaco Massimo Cialente sembra allergico alla parola rimpasto dell'esecutivo. «Siamo una squadra - ha spiegato -, se i partiti hanno particolari esigenze di staffetta o se per il raggiungimento di obiettivi particolari, è necessario effettuare qualche modifica di delega, se ne discute, ma non è questa una priorità». Sulla scelta del sostituto di Alfredo Moroni, Cialente, con un colpo da fuoriclasse, si smarca dall’imbarazzo e passa la palla avvelenata al suo partito. «Il Pd deve avere la capacità di scegliere la persona giusta, mi aspetto responsabilità dal partito più grande della coalizione».
IL DILEMMA
Insomma il dilemma Capri o non Capri, dovrà essere risolto nella sede del Pd e la soluzione servita al sindaco su un piatto d’argento. A questo punto sembra quasi scontata la nomina di Capri che potrebbe avere in blocco tutte le deleghe di Moroni (compresa quella pesante alle opere pubbliche secondo le indiscrezioni dell’ultim’ora». Il ragionamento politico è stato ’'epilogo della conferenza stampa di addio dell’assessore Alfredo Moroni che fra qualche giorno andrà a ricoprire l’incarico di direttore amministrativo dell’Arta, come dirigente distaccato della Regione. Una scelta dolorosa, quella di Moroni, imposta tuttavia dalla incompatibilità di incarico dettata dalla legge Severino. Tuttavia continuerà a coordinare la Perdonanza e farà da consulente per complesse questioni da lui seguite finora, quali quella del gasdotto e della Smart city.
L’ADDIO
Dopo 20 anni dunque Moroni lascia l’amministrazione comunale, avendo condiviso con Cialente i momenti bui dell’immediato post sisma. «Credo di lasciare il mio incarico senza macchia - ha commentato l’ex assessore - ho dato a questa amministrazione presenza, onestà e coerenza». Dei 292 milioni di opere pubbliche gestite dal settore, il 50% è in fase di gara, in corso di realizzazione o completato. Non poteva mancare la lunga lista delle cose fatte: dai cimiteri, alle strade che hanno regalato un nuovo volto alla città, ai nuovi parchi e ai regolamenti. Il presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti, nel ringraziare l’assessore uscente lo ha definito «uno dei migliori amministratori degli ultimi 40 anni». Così ora Moroni, come ultimo atto si troverà a inaugurare anche la nuova giunta Cialente. «Mi rendo conto - ha chiosato - che la mia uscita semplificherà il percorso a chi ha mostrato in questi mese qualche fibrillazione».
LA CANDIDATURA
E sempre in casa Pd, ieri il gotha aquilano del partito, compreso il segretario cittadino, Stefano Albano, il gruppo consiliare, il sindaco e molti assessori democrat, ha benedetto la candidatura al congresso regionale del giovane pescarese di 31 anni Marco Rapino, cuperliano. Una scelta che va ben oltre le polemiche campanilistiche degli ultimi giorni. Con Rapino c’è anche il consigliere Pierpaolo Pietrucci che in un primo momento aveva appoggiato la candidatura di Paolo Della Ventura. «Il Pd pensa che tutti i territori siano complementari - ha detto il segretario Albano -. Stop alla politica miope». Rapino ha sottolineato che «L’Aquila deve essere al primo posto nella politica regionale del Pd che deve rimettere al centro dell’attenzione il valore della tessera del partito».