CUPELLO Con chi era stato lunedì scorso Marco Carosiello, 41 anni, l’operaio morto sulla Trignina investito da un autobus. Chi fu l’ultima persona a vederlo a San Salvo ? Prima dell’incidente altri automobilisti avevano visto il disoccupato che camminava sul ciglio della strada? Sono tante le domande a cui i carabinieri stanno cercando di dare una risposta per chiarire le cause della tragedia. Per lo stesso motivo la Procura di Vasto ha disposto approfonditi esami post-mortem. Dopo l'ispezione cadaverica eseguita al San Pio, il feretro è stato trasferito al Santissima Annunziata di Chieti. Ieri mattina il medico legale, Pietro Falco, ha eseguito una Tac e il prelievo di liquidi dagli organi della vittima. La tomografia assiale computerizzata ha subito rivelato le cause del decesso: gravi traumi a livello toraco-addominale. Le risposte al secondo esame saranno fornite fra sessanta giorni. La tragedia è avvenuta lunedì alle 23,15 sulla Statale 650 in località Bufalara, nel territorio di Cupello, vicino allo svincolo per San Salvo-Montenero. Marco Carosiello, secondo la prima ricostruzione fatta dai carabinieri di San Salvo e Cupello, pare stesse camminando sul ciglio della strada, in direzione dell’entroterra. È stato colpito in pieno dall’autobus che percorre la linea Termoli-Trivento. Sul bus oltre all’autista c’erano due passeggeri. L’ipotesi più plausibile è che vedendo il bus l’uomo abbia cercato di fermarlo spingendosi sulla strada in un luogo completamente privo d’illuminazione. L’autista ha visto la sagoma pochi secondi prima dell’urto. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare. È morto sul colpo. Ma prima dell’arrivo del bus in quel tratto di strada erano passate diverse vetture. È possibile che qualche pendolare abbia notato la presenza del quarantunenne e le sue condizioni. Se così fosse per i carabinieri sarebbe più facile scoprire i motivi dell’incidente. Carosiello era originario di Sant’Angelo Limosano (Campobasso), ma da qualche anno si era trasferito nella vicina Trivento. L’uomo nell’agosto del 2012, per chiedere lavoro e una casa, salì sul tetto del municipio di Trivento minacciando di gettarsi di sotto. Ieri pomeriggio al termine delle perizie la salma è stata riconsegnata alla famiglia per le esequie che dovrebbero essere celebrate oggi.