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Data: 07/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Salvini prepara lo sbarco nel Comune di Montesilvano. Anche la consigliera Musa tra gli 800 che hanno accolto il leader della Lega, la maggioranza di Maragno perde pezzi

MONTESILVANO Sono bastati una foto, una frase e un hashtag perché in città si diffondesse la notizia che il nuovo partito di Matteo Salvini fosse già entrato in consiglio comunale a Montesilvano. L’immagine, scattata con un cellulare e apparsa su Facebook a pochi minuti dall’arrivo in città del segretario della Lega Nord, è quella pubblicata dalla consigliera Manola Musa, ormai ex dissidente di Forza Italia, ritratta insieme al leader del Carroccio. La stessa amministratrice che, appena qualche giorno fa insieme all’altro ribelle Anthony Aliano, aveva ufficializzato l’uscita dal gruppo consiliare di Forza Italia e la costituzione di un nuovo gruppo chiamato Ri(e)voluzione. Ed è proprio questo passaggio, avvenuto alla vigilia del tour abruzzese di Salvini, ad aver creato il sospetto che forse i due consiglieri avessero deciso di intraprendere un nuovo percorso politico all’interno di Noi con Salvini. Un sospetto avvalorato proprio da quella foto, che ritrae Musa e Salvini abbracciati e sorridenti, e che la stessa consigliera ha condiviso sul social network con la frase «fuori dagli schemi della vecchia politica» e con l’hashtag #rievoluzione. Ma se l’immagine è piaciuta a più di 80 “amici” di Facebook della consigliera comunale, è lei stessa a frenare la corsa dei sostenitori montesilvanesi di Salvini, che giovedì pomeriggio hanno gremito la sala del Grand Hotel Adriatico per applaudire il loro «capitano», e che speravano nell’arrivo del movimento centro-sudista di Salvini in piazza Diaz. «Sono stata invitata dagli organizzatori del tour abruzzese all’incontro con Salvini e sono andata», spiega Musa al Centro. «Dopotutto lui mi piace molto, è una persona pragmatica e a Montesilvano ha avuto un bel successo. La sala era piena di gente comune, mentre di politici ne ho visti davvero pochi». Il segretario della Lega è stato, infatti, accolto da oltre 800 persone come lui stesso riferisce sulla sua pagina Facebook dove ha postato, a sua volta, una foto che ritrae la platea dell’hotel montesilvanese, commentando: «Tanta fiducia ripaga tutto il nostro impegno, grazie». Seppur presente in sala, dunque, Musa non conferma una relazione tra il movimento Noi con Salvini e il neo costituito gruppo Ri(e)voluzione. «Il gruppo consiliare che io e Aliano abbiamo creato ha la sua storia» prosegue, «che è indipendente dal nuovo movimento politico. Certo, che Salvini non mi dispiaccia sia come mentalità che struttura di partito è vero, ma non ho aderito a nulla. È però altrettanto vero che non lo escludo in futuro». Dopotutto è la stessa consigliera a tessere le lodi del segretario leghista e a evidenziare le affinità politiche tra Salvini e il nuovo gruppo consiliare montesilvanese. «È una persona carismatica, parla di cose pratiche, anche a livello nazionale, e non fa solo proclami ma propone anche soluzioni fattibili. Nel suo discorso ha dichiarato di voler stare tra la gente, che il suo è un movimento che non sta né a destra né a sinistra», aggiunge Musa, «che sta recependo militanti tra le persone comuni e soprattutto che vuole tra le sue fila personaggi che, seppure abbiano fatto politica, non abbiano scheletri nell’armadio». Una metafora utilizzata proprio da Musa e Aliano (che su Salvini per il momento non si espone), in riferimento a loro stessi, per annunciare la loro uscita da Forza Italia. «È una coincidenza», conclude Musa, «perché il nuovo movimento di Salvini sul consiglio comunale di Montesilvano per il momento non ha alcuna ripercussione politica». Ad avere ripercussioni politiche a palazzo di città è, invece, l’uscita dei due dissidenti da Forza Italia che ha reso ufficialmente più precaria la maggioranza del sindaco Francesco Maragno. Oltre ad Aliano e Musa, infatti, tra gli attuali 13 consiglieri di maggioranza, contro gli 11 della minoranza, non va sottolutata anche l’incognita dei 3 forzisti Deborah Comardi, Stefano Di Blasio e Claudio Daventura che, in diverse occasione, hanno fatto mancare il proprio sostegno al sindaco. Primo cittadino salvato spesso, in extremis, dalle “stampelle” provenienti da vari banchi della minoranza.

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