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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grandi rischi, increduli i parenti delle vittime. Le motivazioni della sentenza feriscono i comitati

«È singolare apprendere che quella venuta all’Aquila non era la commissione Grandi rischi, mi sembra una beffa assoluta, con chi ci siamo relazionati? Chi ci avevano mandato? È una cosa grave». Neppure le motivazioni della sentenza assolutoria (sei su sette membri della Cgr) da parte della Corte d’Appello dell’Aquila (che ufficialmente verranno depositate in 300 pagine nella giornata di domani) uscite, ieri l’altro, sotto forma di sintesi, hanno convinto i rappresentanti dei comitati sorti dopo la tragedia per avere giustizia.
I VERBALI
Per Antonietta Centofanti, portavoce del comitato familiari vittime della Casa dello studente, si tratta di motivazioni «fumose, ambivalenti. Da persona profana del diritto penso che comunque non può essere attribuita al solo De Bernardinis le responsabilità sollevate. Ci sono i verbali, le affermazioni rese prima delle scosse, c’è tutto un percorso intessuto di affermazioni, sono spiazzata, ci dicano allora costoro cosa erano». Per la Centofanti bruciano ancora le parole del presidente della Corte d’Appello Stefano Schirò in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario quando ha stigmatizzato gli attacchi dei comitati cittadini dopo la sentenza assolutoria degli stessi esperti.
LE CRITICHE
«Mi chiedo - ha aggiunto la Centofanti - perché Schirò non ha preso posizione quando l’ex ministro Clini si era permesso di criticare il giudice di primo grado Marco Billi che aveva invece pronunciato sentenza di condanna per tutti i membri della Cgr. Non esiste un omicidio colposo, ma un omicidio, punto». Arrabbiato e rassegnato anche Sergio Bianchi (rappresentante dell’associazione vittime universitarie) che nel terremoto ha perso il figlio Nicola di 23 anni e che non è riuscito a entrare nel processo Grandi rischi per non essere riuscito a dimostrare il nesso di causalità tra la decisione del figlio di restare in casa e quanto sostenuto dagli esperti dopo la riunione. «Mio figlio allora è morto suicida? Chi non ha paura del terremoto deve morire? Non deve avere giustizia?».
LA CASSAZIONE
Parlando delle motivazioni dei giudici d’Appello, Bianchi ha rimarcato la «mancanza totale di giustizia e di sensibilità da parte dello Stato, di tutela dei diritti dei familiari e delle stesse vittime. Uno Stato che non ha avuto la forza di combattere un pezzo dello Stato, non si può toccare lo Stato, il peggio è nostro, degli aquilani, degli aquilani morti. Non credo che la Cassazione possa ribaltare il giudizio della Corte d’Appello».
IL SILENZIO
Infine su Bertolaso, Bianchi pensa che «se sono stati assolti gli esecutori, sarà difficile condannare il mandante». Nessun commento di Stefano Vittorini, consigliere comunale e rappresentante dell’associazione delle vittime del terremoto, nel quale hanno perso la vita moglie e figlia, mentre Maurizio Cora che nel crollo della palazzina di via XX Settembre civico 79 ha perso moglie e due figlie attende la lettura delle motivazioni prima di pronunciarsi.

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