Con la riconversione si produrranno 150mila tonnellate di cartoncino
AVEZZANO Anche ottanta autotrasportatori e una decina di impiegati della logistica dell’indotto, aspettano la riconversione del sito della Cartiera Burgo di Avezzano. Il Consorzio artigiano trasportatori (Cat) e la Cooperativa Fucino trasporti in questi mesi di trattativa non hanno mollato, in attesa di una buona notizia che ora pare sia finalmente arrivata: una nuova produzione alla fabbrica marsicana della carta che potrebbe far ripartire anche il lavoro dell’indotto, soprattutto quello dei trasportatori. «Da 50 anni lavoriamo su questo territorio», commenta Massimo Di Mascio, presidente del Cat, «quando si è insediato il gruppo Burgo ad Avezzano voleva come punto di riferimento delle imprese associate e per questo ci siamo raggruppati nel nostro consorzio e nella cooperativa, oggi presieduta da Pasquale Rossi. Rimaniamo degli artigiani che ora stanno soffrendo, vogliamo solo tornare a lavorare». «In quattro anni, da quando ha chiuso una parte della produzione in cartiera, ci siamo adattati a tariffe sempre più basse e a lavoro che andava sempre più scemando», continua, «ma abbiamo tirato la cinghia pur di non mollare e di non arrenderci alla concorrenza di ditte straniere. Il nostro legame con la cartiera è storico e continueremo a batterci affinché non si spezzi mai». «Per tenere le nostre strutture in piedi», va avanti Di Mascio, «siamo stati costretti a mandare via tre impiegati. Alcuni autisti sono stati messi in mobilità, altri in cassa integrazione. Il lavoro alla cartiera impiega 80 automezzi con altrettanti autisti, più la gestione logistica. Se sarà come prospettato all’incontro al Ministero, con la riconversione si produrranno 150mila tonnellate di cartoncino per imballaggi. Significa che noi potremmo ripartire a pieno regime. Con il trasporto delle materie prime, la carta da recupero, da prendere nei centri di raccolta e con quello del trasporto del prodotto finito. In questi mesi di fermo abbiamo provato a bussare in tante altre aziende che però ci hanno chiuso le porte, altri lavori al momento non ci sono, la crisi ha bloccato tutti». «Abbiamo avuto già degli incontri con i rappresentanti della Regione», conclude il presidente del Cat, «affinché siano gli autotrasportatori della Marsica a tornare a lavorare grazie alla cartiera». «La notizia della riconversione della produzione», conclude Tullio Rosa, dipendente del sito Burgo di Avezzano e assessore al Comune di Trasacco, «ridà speranza a tante famiglie della Marsica. La nostra fabbrica ha sempre rappresentato e continua anche oggi a rappresentare, una ricchezza per tutto il territorio».
Fino a gennaio dell’anno scorso ad Avezzano è stata prodotta carta per riviste, etichette, cartelli pubblicitari, in poche parole, destinata all’editoria. Dopo lo spegnimento di una linea della produzione la fabbrica è passata alla carta naturale, quella utilizzata per esempio per le macchine fotocopiatrici o per gli album da disegno. Con la discesa in campo di un nuovo investitore (entro marzo si saprà il suo nome) in una nuova società, si passerebbe al cartone ondulato con grammatura leggera. Oltre a produrre cartoncino, si continuerebbe a tagliare la carta, come sta accadendo ora per lo stabilimento sorano. Tornerebbero al lavoro 140 persone.