Non possiamo accollarci anche i costi degli alunni che arrivano da altri Comuni»
SPOLTORE «Accollare ai non residenti che mandano i figli nelle scuole di Spoltore l’intero costo di trasporto e della mensa». È la proposta che il presidente del Consiglio comunale di Spoltore, Lucio Matricciani, lancia alla giunta per modificare il regolamento dei servizi scolastici differenziando tra alunni residenti e alunni che vengono da fuori città. E siccome negli enti pubblici funziona al contrario degli esercizi commerciali, dove le offerte a prezzo di costo sono convenienti per i clienti perché viene decurtato il guadagno del negoziante, una tariffa a prezzo di costo per un servizio comunale significa invece che l’importo per gli utenti schizza alle stelle. Su base annua, il costo pro-capite del servizio scuolabus dovrebbe dunque sfiorare i mille euro. Cifra stratosferica nel quadro delle tariffe in vigore. Ne è consapevole Matricciani, che però intende spronare l’amministrazione a distinguere tra spoltoresi, verso i quali il Comune ha dei precisi doveri, e non residenti, per i quali il costo dei servizi andrebbe a carico dei Comuni di provenienza. «Con il sindaco Di Lorito e i dirigenti mi sto occupando delle scuole da trasferire per i lavori e di trovare le soluzioni più idonee per ridurre al minimo i disagi agli alunni» dice Matricciani «parliamo di interventi molto costosi per il Comune, dal trasporto al trasloco, più altre spese. I bambini che già vanno a scuola con il pulmino continueranno a pagare le stesse tariffe, anche dopo il trasferimento. Alle famiglie che invece cominceranno a beneficiare dello scuolabus, ad esempio alcuni alunni di Santa Teresa che adesso hanno la scuola vicino casa e poi dovranno andare a Caprara, saranno applicate le tariffe vigenti con sconti in base al reddito Isee. E proprio qui che s’inserisce la mia proposta: far pagare a prezzo di costo chi non è residente, indipendentemente dall’Isee». In pratica, presentare ai genitori non residenti un bollettino con stampato l’importo corrispondente all’intero costo del servizio. «Chi non vorrà sostenere questa spesa potrà accompagnare i figli a scuola con mezzi propri» prosegue. «Stesso sistema si dovrebbe prevedere per la mensa. Capisco che c’è libertà d’iscrizione nelle scuole, ma ricordo che il Comune è tenuto ad assicurare i servizi ai residenti, e certo non possiamo permetterci di spendere anche per chi paga le tasse altrove. Se i Comuni di residenza lo vorranno, si accollino loro le spese per i cittadini che portano i figli a scuola da noi o in altri posti. Non possiamo caricare le spese per i non residenti sui cittadini di Spoltore».