PESCARA L’aeroporto di Pescara è a rischio declassamento. Lo dicono i controllori di volo aderenti al sindacato Unica (Unione italiana controllo e assistenza al volo). «Il problema che i dipendenti Enav, controllori e assistenti del traffico aereo, cercano da tempo di far emergere è il declassamento operativo della Torre di Controllo», dice Unica. «Enav sta attuando un “piano di razionalizzazione dei servizi alla navigazione aerea” attraverso una propria classificazione degli aeroporti in due distinte categorie: 18 aeroporti “strategici” e 21 aeroporti “minori”. L'appartenenza di Pescara al gruppo di aeroporti minori (nella maggior parte dei quali non operano voli commerciali) è stata sancita il 5 maggio 2014 con un accordo tra Enav e Sindacati Confederali Nazionali, in ragione di risultati di traffico e di passeggeri non meglio specificati e impostato in parte sul piano aeroporti del Ministro Passera, ora abbondantemente superato da quello del ministro Lupi, piano sul quale il Presidente della regione Abruzzo Luciano D'Alfonso è intervenuto con successo mantenendo l'aeroporto al posto che merita». «Un'impostazione, quella di Enav, che da sempre contestiamo», continua Unica, «perché non fotografa correttamente la situazione dell'aeroporto d'Abruzzo e che soprattutto non prevede nessun meccanismo di promozione al rango di “strategico”, rendendo definitivo il declassamento operativo dell'aeroporto anche a fronte di consistenti crescite future. Il declassamento prevede «la dismissione di apparati di riserva con conseguente riduzione tecnologica dell'impianto, una possibile riduzione dell'orario di servizio tramite la sempre paventata chiusura notturna, e la sostituzione del personale operativo con altre figure professionali a “basso costo”, appena formate».