L’AQUILA Il sindaco Massimo Cialente lo definisce «un bilancio di lacrime e sangue». L’assessore Lelio De Santis parla di «compiere un miracolo». Si prepara la bozza dello strumento di programmazione finanziaria – che sarà portata all’attenzione della giunta comunale la prossima settimana – e si annunciano tagli alle spese e massimo rigore, per recuperare circa 15 milioni venuti meno da parte dello Stato. Nessuno dei due esclude la possibilità di dover ritoccare, aumentandole, alcune tariffe a carico dei cittadini. Ma De Santis, prima di essere costretto a mettere mano a Tari, Tasi o Tarsu, sta valutando strade alternative, come la vendita dei beni improduttivi e la tassazione sulle rendite fondiarie. Uno «sforzo enorme», per arrivare ad approvare il bilancio entro il 31 marzo, nonostante a livello nazionale potrebbe esserci una proroga al 30 giugno, e avere una spendibilità immediata a favore di ricostruzione, mutui per spese pubbliche, interventi urgenti, pendenze e debiti. Anche se mancano ancora alcuni tasselli importanti, come la questione del rispetto del patto di stabilità e quella della Tasi 2014 sulle case inagibili, che potrebbe causare un buco di circa 2,7 milioni. Intanto si corre: «L’assessore De Santis deve assolutamente chiudere il bilancio», dice il sindaco Cialente, «e per questo ho assunto io momentaneamente la delega alla gestione del Progetto Case. Visti i tagli arrivati dallo Stato, come i 7,5 milioni in meno del fondo straordinario per i maggiori oneri legati al sisma, sarà un bilancio drammatico. Stiamo tagliando tutto quello che si può, sul fronte delle spese. Ma se non basta, dovremo aumentare alcune tariffe a carico della popolazione. Una possibilità che stiamo valutando. Non voglio finire come lo scorso anno a dover amministrare in dodicesimi». La parola d’ordine è accelerare: «L’indirizzo politico, pur in presenza di criticità e ritardi imputabili al governo», spiega l’assessore De Santis, «è di accelerare i tempi. Abbiamo quindi dato indicazioni ad assessori e dirigenti di fare velocemente le loro proposte, con i relativi costi. Siamo però ancora in attesa che venga rivisto l’errore sul patto di stabilità, dato che l’obiettivo di equilibrio finanziario dev’essere riportato a 3-4 milioni e non agli attuali 32. Nel complesso siamo fuori di circa 15 milioni, perché il fondo straordinario ci è stato decurtato di 7,5 milioni e quello di solidarietà di 3,5 e se non si risolve il problema della Tasi 2014 per la case inagibili avremo un buco di 2,7 milioni. Occorre quindi ridurre le spese con un’operazione chirurgica. Il mio ufficio, che ringrazio, sta lavorando giorno e notte per preparare la bozza di bilancio. Non intendo aumentare le tasse», sottolinea De Santis, «se non come ultima ratio. In alternativa, si può agire sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare e sull’alienazione di quei beni che non producono nulla, come le circa 300 abitazioni frutto della sostituzione edilizia, che possono essere inserite nel patrimonio comunale ed essere quindi vendute. Si può introdurre anche una tassazione sulle rendite fondiarie, in modo da non colpire il singolo rivedendo le aliquote, bensì distribuendo il carico fiscale. Sarà sicuramente un bilancio straordinario, ma è necessario, per una città che sta vivendo una situazione straordinaria e che non può rischiare la paralisi amministrativa».