ORTONA La città di Ortona dovrà risolvere i problemi della città di Pescara “accogliendo” i fanghi del dragaggio del porto-canale che dovrebbe iniziare il 16 febbraio. A portare all'attenzione della cittadinanza questa emergenza pescarese il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo che ieri ha tenuto una conferenza stampa in Comune insieme al capogruppo consiliare di Forza Italia, Tommaso Cieri e il vice-coordinatore regionale del partito, Lucio Cieri. Febbo ha parlato anche del deposito costiero di stoccaggio Gpl, della Walter Tosto, al molo Nord. Un progetto che comincia a concretizzarsi in vista della riunione del Comitato Via (Valutazione d'Impatto Ambientale) che esaminerà la pratica il 12 febbraio. Un passaggio anche sulla vasca di colmata prevista sempre nel porto locale per lo smaltimento dei fanghi di ambedue i bacini portuali, con il timore che potrebbe essere finanziata in parte con i fondi, di 9milioni di euro, destinati dal dragaggio dello scalo ortonese. Subito dopo il centrodestra, ha detto la propria sul porto anche il centrosinistra, con la conferenza del sottosegretario alla giunta regionale, Camillo D'Alessandro con il consigliere regionale Lucrezio Paolini, il sindaco Enzo D'Ottavio e altri amministratori locali. D'Alessandro ha assicurato che i soldi dell'escavazione dei fondali del bacino di Ortona non saranno toccati e destinati a Pescara, anzi l'intento della Regione è quello di aggiungere fondi a quelli già assegnati proprio per la realizzazione della vasca di colmata. Il problema, però, è quello di trovare i finanziamenti. Disponibilità pubbliche pare che non ce ne siano, perciò, si farà l'appello anche ai privati. Il dragaggio di Pescara coinvolge anche Ortona. «A Pescara c’è una vera e propria emergenza», ha spiegato Febbo, «stiamo parlando di 30.000 mq di rifiuti che sarebbero destinati a Ortona e vorremmo capire che tipo di materiali saranno depositati: ad esempio l’Arta ha provveduto a fare tutto quello che era necessario? Ciò che ci allarma in particolare sono le dichiarazioni del presidente D’Alfonso che ha parlato di un successivo dragaggio con conseguente stoccaggio di ulteriori 450.000 mq di fanghi da depositare a Ortona, una enormità. A cui si andranno ad aggiungere i 600.000 mq proprio del dragaggio del porto di Ortona e anche qui vorremmo capire a che punto siamo. Non vorrei che privilegiare Pescara significhi danneggiare Ortona». Nelle vicinanze del Lido Saraceni, si vuole realizzare un impianto di stoccaggio di Gpl da 25.000 mq, con 5 depositi del raggio di 20 metri x15 metri. «Il progetto è avallato da una delibera di giunta», ha sottolineato Cieri, «quindi nascosta al consiglio, alla città e ai portatori di interesse, in cui si esprime un gradimento senza però aver saggiato quali sono i veri interessi di Ortona e degli imprenditori marittimi». Febbo ha chiesto di rinviare l'esame dell'argomento per essere veramente informati su questo impianto industriale. D'Alessandro accusa la precedente amministrazione regionale di non aver pensato a dove mettere i materiali dragati. «L’emergenza è a Ortona», rimarca, «in passato non sono stati previstè né il costo né la modalità di smaltimento dei rifiuti. Noi invece ci siamo posti questo problema che stiamo cercando di risolvere». D'Alessandro comunica che c'è un crono-programma per iniziare a dragare il porto di Ortona il primo gennaio 2016 e il sindaco D'Ottavio ha detto che si impegnerà a rispettarlo. Infine, si sta lavorando per un’autorità portuale con sede in città. Lorenzo Seccia