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Data: 10/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Redditi, solo il 2,4% degli italiani sopra i 70 mila euro

ROMA Per i propri dipendenti le aziende spendono in media 30.953 euro l’anno, ma il lavoratore riesce a portare a casa un netto di soli 16.498 euro, ovvero il 53,3 per cento del totale. Il cosiddetto cuneo fiscale è insomma del 46,7 per cento. Non sono particolarmente sorprendenti i dati diffusi dall’Istat e relativi all’anno 2012. I numeri, che provengono dall’indagine “Reddito e condizioni di vita” condotta dall’istituto di statistica - dunque una rilevazione campionaria molto accurata che viene usata anche per i confronti europei - corrispondono abbastanza fedelmente a quelli provenienti da altre fonti, come ad esempio le dichiarazioni dei redditi elaborate dall’Agenzia delle Entrate. È la conferma di un assetto che penalizza allo stesso tempo imprese e lavoratori, ed è stato solo in parte intaccato da provvedimenti recenti come il credito d’imposta da 80 ero al mese.
La situazione è in parte differente per i lavoratori autonomi In questo caso il reddito medio, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, e pari a 23.432 euro annui, mentre quello netto vale il 69,3% del totale, ossia 16.237 euro. Se si include anche la stima dell’Irap, le imposte sul reddito da lavoro autonomo rappresentano il 14,3% del reddito lordo, mentre i contributi sociali arrivano al 16,4%.
LA DISTRIBUZIONE
Le informazioni relative ai redditi permettono poi di valutarne la distribuzione ed anche in questo caso la fotografia risultante è analoga a quella che si ricava dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi. Oltre la meta dei redditi lordi individuali, il 54 per cento, si colloca tra 10.001 e 30.000 euro annui, il 25,8 per cento è al di sotto dei 10.001 euro mentre il 17,6% risulta tra 30.001 e 70.000. Solo un modesto 2,4% supera la soglia dei 70.000 euro. L’incidenza delle imposte dirette sul totale dei redditi individuali lordi (al netto dei contributi sociali) è pari al 19,4%, ma con andamenti differenziati: tocca il 21,3% per il reddito da lavoro dipendente, si ferma al 17,5% per le pensioni e al 17,1% (Irap inclusa) per il reddito da lavoro autonomo.
L’ALIQUOTA MEDIA
L’aliquota media del prelievo è del 19,4 per cento per le famiglie, ma il fisco allenta un po’ la sua presa se ci sono minori e se aumentano i componenti. Le persone sole di età inferiore a 64 anni sono la tipologia familiare su cui grava il maggiore peso fiscale con un’aliquota media del 21,6 per cento.
Non sorprendono nemmeno, ma dovrebbero comunque far riflettere, anche altre cifre rese note dall’istituto di statistica, quelle dei “Conti economici territoriali” relativi all’anno 2013: in questo caso si tratta di dati di contabilità nazionale. Il prodotto interno lordo per abitante risulta molto differenziato tra le varie aree del Paese: 33.500 euro nel Noprd-Ovest, 31.400 nel Nord-Est, 29.400 mila al Centro, ma appena 17.200 nel Mezzogiorno. Una divaricazione che appare abbastanza evidente anche se misurata in termini di spesa delle famiglie: si passa dai 18.300 euro del Centro-Nord ai 12.500 del Mezzogiorno.
A livello provinciale, Milano è quella con i piu elevati livelli di valore aggiunto per abitante, 46.600 euro; seguono Bolzano con 35.800 e Bologna con 34.400. Le province con i piu bassi livelli di valore aggiunto per abitante prodotto sono Medio Campidano e Agrigento, con circa 12 mila euro, e Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13 mila euro.

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