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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/02/2015
Testata giornalistica: Clickmobility
Anm in rosso, ma supercompensi ai manager. La denuncia del sindacato Usb: "Un'azienda in difficoltà che mette in aspettativa i dipendenti"

Gli autobus che girano per strada sono sempre meno. Mancano i treni per la metropolitana. Le funicolari spesso si bloccano. L'Anm è drammaticamente in rosso, ma vengono pubblicati gli stipendi (lordi) dei dirigenti e si scopre gli 11 manager della nuova azienda trasporti sono uomini da oltre un milionee 146 mila euro

È la prima volta che gli stipendi vengono pubblicati, anche se mancano i premi di risultato, che possono arrivare fino a 40 mila euro (lordi), e il compenso dell'amministratore Alberto Ramaglia.

Il più pagato è il direttore esecutivo (uomo Anm), con ri, con 129.588 euro. Segue il direttore dell'esercizio filotranviario con 118.638 euro. L'addetto ai servizi di superficie ha uno stipendio da 113 mila eruo.

Gli altri salari si aggirano intorno ai 90 mila euro annui.

«I dirigenti certo non si sono ridotti lo stipendio e portano a casa i premi di risultati. Ma quali sono i risultati raggiunti, se la mobilità cittadina fa acqua da tutte le parti?», denuncia il sindacato Usb.

«Dirigenti, quadri, funzionari percepiscono superminimi di funzioni e superminimi individuali che non sono correlati a specifici meriti professionali o a particolari risultati raggiunti.

Da una verifica som174.829 mila euro l'anno. Al secondo posto il responsabile trasporti metropolitane e funicolamaria è emerso che solo in Anm, ad esclusione dei dirigenti, circa 130 unità percepiscono premi che variano tra i 250 ed i 500 euro mensili», denuncia ancora il sindacato. In questo scenario diverse decine di lavoratori sono stati messi in aspettativa. Solo la settimana scorsa erano 9.

Si tratta degli inidonei alla guida, che invece di essere ricollocati vengono lasciati a casa con la paga ridotta.

«Questo succede - dice l'Usb - perché non esiste una pianta organica né un piano industriale.
Siamo al limite del paradosso, tra clientelismo e ingiustizie».

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