Mini o maxi stangata per gli aquilani. Di questo si sta ragionando in questi giorni in fase di redazione del nuovo bilancio di previsione che dovrà essere impacchettato entro la fine di marzo. A subire variazioni saranno in primis i servizi a domanda individuale come il servizio trasporti, i buoni mensa e forse il servizio pre-scuola e interscuola. «Certo è che sarà necessario adeguare le tariffe alle indicizzazioni Istat - ha spiegato l'assessore al Bilancio, Lelio De Santis - visto che fino ad oggi le abbiamo tenute al di sotto. Non possiamo andare a Roma a fare la voce grossa quando come Comune manteniamo tariffe al di sotto del minimo consentito». De Santis non è in grado di quantificare ora gli aumenti, che saranno, invece, comunicati dal settore nei prossimi giorni. All'orizzonte potrebbe esserci anche una maxi stangata: dipenderà dalla capacità del dirigente di far quadrare i conti nel proprio settore. Comunque sarà un bilancio lacrime e sangue, tanto per cambiare, poiché all'appello mancano i 7 milioni e mezzo del patto di stabilità promessi dal governo, ma non ancora erogati. Forse saranno inseriti nel Mille proroghe, in ogni caso non vi è alcuna certezza. In fumo anche 3 milioni e mezzo del fondo di solidarietà.
CACCIA AI SOLDI
«Insomma ci vengono a mancare 14 milioni di euro - spiega De Santis - che si fanno sentire su una manovra da 250 milioni di euro che con i fondi per la ricostruzione sfiorerà il miliardo di euro». All'orizzonte aumenti per Tasi, Tari e Imu. Secondo le stime di De Santis l'aliquota Tasi passerà dal 2 al 2,5, mentre per la Tari è previsto un aumento medio del 10%. Le aliquote Imu saranno ritoccate per terreni e aree bianche. «Non possiamo sentirci dire che non chiediamo il giusto agli aquilani - ha motivato De Santis - altrimenti a Roma le nostre rivendicazioni non sarebbero più credibili. Come comune dobbiamo dimostrare di aver fatto la nostra parte». Oltre agli aumenti sarà necessario procedere ai tagli della spesa corrente. Si raschierà il fondo del barile, promette l'assessore: «Risparmieremo perfino sul gasolio - promette - riducendo gli orari di accensione dei termosifoni. Le utenze rappresentano un capitolo di spesa molto elevato. Tagli anche alle spese di rappresentanza, insomma dove si può». Sarebbe il caso per De Santis mettere le mani anche sulle alienazioni dei beni patrimoniali dell'ente, per fare un po' di cassa. Infine propedeutica alla redazione del bilancio è l'operazione di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di ciascun settore. «Abbiamo inviato una nota a tutti i dirigenti che non lo hanno ancora fatto». Noi come politica abbiamo svolto il nostro ruolo, ora tocca a loro.