L’AD DI FIAT CHRYSLER:
NEW YORK Nessun rischio dalla Grecia per l'Italia e per l'Europa. Lo ha detto Sergio Marchionne a New York dal palco del summit sugli investimenti americani in Italia, «Italy meets the United States» che si è tenuto ieri presso il palazzo del gruppo Bloomberg.
L'ad di Fiat Chrysler parlava delle condizioni dell'economia europea, l'unica secondo lui in grado di dare un chiaro segno vitale, e risollevarsi dopo 6 anni e mezzo di stagnazione. «L'area Nafta è satura al momento, il Sud America è tornato ad essere il figlio dispettoso e imprevedibile che conosciamo, e la Cina prosegue ad un passo robusto ma prevedibile. L'unica sorpresa può venire dall'Europa, appena uscita dall'inferno della crisi e ora sulla soglia del purgatorio». E l'incognita greca? «Quattro anni fa, quando si è profilato per la prima volta lo spauracchio dell'uscita della Grecia dall'euro - ha detto Marchionne - l'allarme è stato così alto da causare un'immediata convocazione del consiglio Nazionale (dei consulenti economici della Casa Bianca, ndr.). Oggi anche quel rischio è stato metabolizzato. Il mondo è fatto così: riesce ad adattarsi a tutto. E ora l'eventuale uscita della Grecia avverrebbe senza forti ripercussioni sul resto dell'Unione».
Marchionne vede il 2015 come l'anno della rimonta possibile per l'Italia, dove Renzi negli ultimi 11 mesi è riuscito a fare quello che non era stato fatto in molti anni precedenti: «Non voglio difenderlo, ma lasciamolo lavorare, non ostacoliamolo. Non abbiamo scelta. Siamo di fronte all'inizio di un nuovo ciclo economico. Se riusciremo a giocarcelo bene, il 2015 sarà un grande anno».
Dallo stesso palco gli ha fatto eco il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che rispondendo all'illazione del ministro delle Finanze greco Varoufakis sul «debito italiano insostenibile», ha ribadito che le condizioni dei due paesi non sono equiparabili.
Molti dei partecipanti al summit «Italy, we are open for business» (l'Italia è aperta agli affari), giunto alla sua terza edizione, si sono detti sicuri che l’Italia è al giro di boa. «L'Italia si sta avviando verso la crescita - ha sintetizzato l'ambasciatore americano John Phillips - ma c'è ancora molto da fare».