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Data: 13/02/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione: c'è l'operazione trasparenza. Online vitalizi e attività consiglieri

L'AQUILA - L’elenco completo e aggiornato degli ex consiglieri regionali abruzzesi che percepiscono i vitalizi, o hanno incassato le indennità di fine mandato, il monitoraggio di tutte le attività politica svolta da ciascun consigliere.

Queste alcune delle nuove misure che l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha adottato il 28 gennaio scorso, al fine aggiornare e perfezionare il Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2015-2017 già in vigore.

Nessuna standing ovation, però, perché il Consiglio era obbligato a farlo dalla legge 190 del 2012, "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", che porta la firma dell’ex ministro Paola Severino, che appunto stabilisce che ogni anno il piano vada arricchito e aggiornato, anche e soprattutto accogliendo le proposte dei cittadini.

Discorso diverso per la Giunta regionale, più in ritardo nell'aggiornare la sezione amministrazione trasparente, e ottemperare a pieno gli adempimenti previsti dalla legge.

Il Consiglio regionale abruzzese è tra i pochi in Italia ad aver attivato un sistema telematico per favorire e tutelare la pratica del "whistleblower", in italiano il "soffiatore nel fischietto".

Il dipendente regionale, infatti, ha l’obbligo di segnalare al responsabile della trasparenza, che in Abruzzo è il dirigente Giovanni Giardino, episodi di corruzione, frodi, inefficienze e assenteismo.

E può farlo, questa la peculiarità abruzzese, con l’assoluta garanzia di riservatezza e con particolare efficienza, compilando un form anonimo nell’intranet del Consiglio.

Il responsabile della trasparenza e anti-corruzione ha poi l'obbligo di verificare la fondatezza della segnalazione e informare l'Autority nazionale anti-corruzione e gli organi competenti.

Le altre e nuove misure di trasparenza e di controllo sull’utilizzo delle risorse pubbliche, invece, riguarderanno il tanto vituperato assegno vitalizio, abolito nella passata legislatura e che non sarà percepito dai consiglieri in carica, ma di cui godono 143 persone tra ex consiglieri regionali, con i contributi versati anche per una sola legislatura, o i rispettivi coniugi grazie alla reversibilità dell’assegno, che per il 2014 è costato ben 4,3 milioni euro compresa l’Irap.

L’elenco completo dei beneficiari, che, per la cronaca, è stato già pubblicato da AbruzzoWeb, dovrà essere reso pubblico sulla sezione "Amministrazione trasparente" del sito della Regione Abruzzo in una tabella recante nome e cognome dei soggetti percettori e per ognuno di essi l’importo annuo lordo percepito.

La tabella dovrà essere pubblicata entro il 31 gennaio 2015 e poi aggiornata ogni anno.

Idem per i percettori dell’indennità di fine mandato, una sorta di liquidazione per favorire il "reinserimento lavorativo" degli ex consiglieri che hanno terminato la loro esperienza politica all’Emiciclo.

Lo scorso luglio la Regione ha sborsato 1,2 milioni di euro circa per i consiglieri non rieletti, che si sono messi in tasca 35.835 euro per cinque anni di mandato.

Anche qui, si legge nell'aggiornamento del Piano, "andrà realizzata una tabella recante i nominativi dei soggetti percettori e per ognuno di essi l’importo lordo percepito".

La tabella dovrà essere pubblicata entro il 31 gennaio di ogni anno, ma si aggiunge che "in fase di prima attuazione, la Struttura responsabile dell’elaborazione e trasmissione dei dati pubblicherà i nominativi dei soggetti che hanno percepito l’indennità di fine mandato nell’anno 2014 entro e non oltre il 30 giugno 2015".

Sempre per la cronaca, anche quest’ultimo elenco era stato già pubblicato da AbruzzoWeb pochi mesi fa, il 25 novembre del 2014.
Altra novità molto interessante è l’obbligo di indicare per ciascun consigliere e assessore regionale i progetti di legge regionali presentati, gli emendamenti, le presenze, le risoluzioni, gli ordini del giorno, le interpellanze e interrogazioni con tanto di indicazione dei relativi iter fino alla loro conclusione.

Un modello di trasparenza che prende spunto da quello fa da anni il sito www.openpolis.it che monitora costantemente l’attività dei parlamentari italiani, consentendo agli elettori di verificare la qualità e quantità di lavoro che svolge il rappresentante mandato a Roma con il voto e ben retribuito con le sue tasse.

Il tutto andrà fatto entro il 2016, utilizzando un sistema informativo messo a disposizione dalla Regione Piemonte, dunque a costo zero.

Altre novità riguardano poi le modalità di pubblicazione dei provvedimenti amministrativi.

Dovranno cioè poter essere consultabili online in modo più semplice e in forma integrale tutti gli atti dirigenziali (decisioni e determinazioni) e dell’organo di indirizzo politico (deliberazioni dell’Ufficio di presidenza e del Consiglio regionale) comprensivi degli allegati.

E andranno pubblicati con un tempistica ben precisa, che andrà tassativamente rispettata: entro 5 giorni lavorativi gli atti dirigenziali (decisioni e determinazioni), entro 10 giorni le deliberazioni dell’Ufficio di presidenza.

Dal 1 luglio 2015 sarà infine obbligatorio pubblicare sui rispettivi siti istituzionali anche tutte le deliberazioni del Comitato regionale comunicazione (Corecom) e del difensore civico.

Queste misure si aggiungono a quelle già predisposte nel 2014, parte integrante del Piano anticorruzione, come ad esempio l'adozione e diffusione del Codice di comportamento dei dipendenti del Consiglio regionale, la predisposizione di un modulo per la ricognizione dei procedimenti, per verificare la certezza dei tempi e delle responsabilità, l'adozione dei criteri generali in materia di incarichi vietati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, con le casistiche di conflitto di interessi.

La predisposizione di modelli di auto certificazione circa l’insussistenza di relazioni di parentela affinità con dipendenti della stessa struttura, la rotazione dei dirigenti e dipendenti nei settori a rischio.

La pubblicazione sulla sezione Amministrazione trasparente di una gran mole di dati, come ad esempio i compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica, di politici e dirigenti, gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici, che fino a poco tempo fa erano misteri celati nei cassetti del palazzo.

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