Il centro destra si ricompatta intorno a Umberto Di Primio che dal tavolo regionale riunitosi ieri Pescara ha avuto il definitivo via libera alla ricandidatura: il sì, è arrivato in rapida successione da Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, dalla senatrice Federica Chiavaroli (Ncd), da Andrea Buracchio per l'Udc da Marcello Michetti per Fratelli d'Italia. Scontato il pieno sostegno da parte di Mauro Febbo il quale da mesi ormai ha puntato su Di Primio. A riunione iniziata, presente anche il consigliere comunale Raffaele Di Felice, è arrivato il coordinatore regionale dell'Udc Enrico Di Giuseppantonio.
PARTE LA CAMPAGNA
La campagna elettorale del centro destra può dunque iniziare e domani Di Primio sarà presentato ufficialmente e pubblicamente al Grande Albergo. Il sindaco ha appreso della sua ricandidatura mentre presiedeva una riunione di lavoro in Comune sul progetto che riguarda l'area ex cartiera. «Credo - ha detto Febbo - che la riscossa del centro destra possa ripartire da Chieti e dal buon governo. Sarà una campagna elettorale non facile, ma abbiamo dalla nostra gli ottimi risultati ottenuti in 5 anni di governo della città».
Sempre ieri Bruno Di Paolo, ex vice sindaco e leader del Movimento Giustizia Sociale nonché candidato sindaco, ha presentato, nel corso di un'affollata conferenza stampa, la petizione con cui si chiede di sorteggiare gli scrutatori fra i cittadini disoccupati, gli studenti che non lavorano e i giovani in attesa di prima occupazione «per dare lo stop definitivo al sistema arbitrario delle nomine effettuate, quasi sempre, sulla triste base di amicizie personali». Le schede stampate per sostenere la petizione sono 12.000, saranno recapitate nelle cassette postali e distribuite nei banchetti in città. «Nominare gli scrutatori attraverso un sorteggio, mi sembra la cosa più giusta in un momento in cui ci sono tanti disoccupati e tanti studenti che non hanno neppure un euro per portare a cena la propria fidanzata - ha detto Di Paolo. Ed è un momento di attenzione nei confronti della città. Sappiamo che questa petizione non ha un valore di legge, ma noi vogliamo sensibilizzare questa amministrazione e non ci si dica che non si può fare perchè altre città, come Bologna, già lo hanno fatto. Sono sicuro che raccoglieremo una marea di firme».