La Galatea ha attraccato senza problemi, ieri, alla banchina della darsena commerciale facendo tirare un sospiro di sollievo non solo all’imprenditore Sabatino Di Properzio, quanto agli operatori portuali, alla Capitaneria di porto e ai politici di Palazzo di città (e della Regione). Se Di Properzio s’è ormai rassegnato a ricevere una fornitura di carburante pari a poco più della metà della capacità di carico della nave cisterna (quasi tremila tonnellate anziché più di cinquemila) - altrimenti l’ormeggio sarebbe impensabile con i fondali attuali - l’amministrazione comunale ha accolto l’attracco della Galatea come una gran bella notizia: perché il porto conserva la sua operatività e perché le cose non potranno che andare meglio quando sarà stato completato il dragaggio, sia pure di soli 30mila metri cubi, che inizia a giorni. La draga scaverà nella darsena commerciale, aprendo un varco più ampio per agevolare l’ingresso della nave cisterna, e scaverà anche in un tratto di porto canale, stavolta in soccorso ai pescherecci che pure hanno difficoltà di manovra al punto da restare incagliati, tre giorni fa.
I FANGHI IN MARE
Due terzi dei 30mila metri cubi dragati saranno riversati in acqua, cioè in mare, dopo un’attività di movimentazione mirata a riportare i fondali a una profondità utile per favorire l’ingresso e l’uscita delle imbarcazioni dal porto; un ultimo terzo, si parla di novemila metri cubi, finirà invece accumulato nella vasca di colmata situata a margine della banchina della darsena commerciale (vasca di fatto esaurita e della quale il presidente della Camera di commercio, Daniele Becci, sollecita la rimozione, benché i fanghi possano restare lì per altri due anni). Si tratta in questo caso della sabbia scavata nel porto canale, inquinata e non mescolabile ai fondali in altre zone portuali. Le cose andranno ancora meglio se prima dell’estate sarà stata realizzata la piccola vasca di colmata al porto di Ortona, utile ad accogliere altri centomila metri cubi da dragare nel porto di Pescara. Operazione i cui tempi sono legati a risorse finora solo promesse ovvero alle scelte della politica che sarebbe un errore dare per scontate. I 30mila metri cubi di dragaggio che iniziano la prossima settimana dovrebbero comunque consentire, secondo le previsioni, una buona operatività dello scalo per tutta l’estate.
IL CASO SNAV
In attesa che il dragaggio si compia, in Comune continua il dialogo con la Snav nella speranza che la compagnia dell’armatore sorrentino Gianluigi Aponte acconsenta a ristabilire un collegamento tra Pescara e Spalato mettendo a disposizione un mezzo capace di trasportare non solo passeggeri ma anche mezzi, cioè auto e moto, bus e camper. Mezzo che non potrà essere il Croazia Jet, dirottato su altre rotte in Venezuela. In questo confronto è impegnata anche la Regione - il presidente D’Alfonso segue la vicenda da vicino -. Tuttavia c’è chi spera in un buon risultato del catamarano leggero della Snav: il collegamento con le isole di Hvar e Korcula ha di certo un buon appeal e chissà che alla fine i numeri non sorprendano gli scettici.