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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Il Ministro Poletti in Abruzzo - Poletti sprona: «Nessuno deve sentirsi inutile». Gran consulto a Pescara con il ministro del Lavoro e centinaia di operatori. L’assessore Sclocco: i sindaci ci aiutino a spendere bene. Da 35 a 24 distretti

PESCARA «Nessuno deve sentirsi inutile, a sé e agli altri. Dobbiamo ritrovare un senso di responsabilità individuale per costruire un nuovo sistema di welfare che dia a tutti maggiori opportunità, ma che a sua volta costruisca la consapevolezza che non può essere sempre l’ente locale o lo Stato a risolvere tutti i problemi». Con questa esortazione, scandita nel suo inconfondibile accento romagnolo, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha chiuso il Forum regionale sulle politiche sociali, vivacizzato da numerosi esperti di caratura nazionale e voluto dall’assessore regionale Marinella Sclocco. L’incontro si è tenuto all’Aurum di Pescara, in un salone stracolmo di operatori e volontari. Sclocco ha annunciato che ci sarà «una cabina di regia nella riforma del Piano sociale composta da tutti i soggetti che sono impegnati nel settore. «E’ essenziale una gestione oculata dei fondi - ha sottolineato l’assessore - ma qui sarà necessario l'attenzione dei sindaci e degli amministratori locali per evitare gli sprechi del passato». Sclocco ha poi aperto una piccola finestra anche sulle politiche sociali nazionali. «I segnali che arrivano dal Governo sono incoraggianti - ha detto - se è vero che dopo cinque anni il fondo nazionale per le politiche sociali è stato incrementato nell'ultima legge di stabilità». «Questa grande partecipazione non mi sorprende del tutto - ha proseguito - Ci sono in questa regione 13 mila operatori che vogliono dire la propria e dare il proprio contributo che nasce dalla quotidianità dell'attività sociale». La strada da percorrere è molto lunga, se è vero che bisogna riformare tutto un sistema di servizi sul territorio «che non ha regole e che è affidato alla buona volontà dei singoli, con una legge regionale che risale a 17 anni fa». La riforma del welfare abruzzese si tradurrà anche in una serie di razionalizzazioni e riordini, a cominciare dai distretti sociali. «Saranno 24 e vanno a cancellare gli attuali 35 e, soprattutto, saranno coincidenti con i distretti sanitari». Proprio su questo punto si materializza il primo passaggio della nuova comunione tra sociale e sanitario, anche se il divario economico tra i due settori nell'ambito del bilancio regionale è macroscopico con una sanità che assorbe oltre l'80% delle risorse. Il Forum era stato aperto da un intevento di Tiziano Vecchiato, direttore scientifico della Fondazione Zancan e profondo conoscitore della realtà abruzzese: «C’è una recessione non solo economica, ma di umanità, del prendersi cura degli altri», ha detto, «il sistema di welfare tradizionale, che raccoglie e redistribuisce, non regge più: occorre passare a un sistema generativo, che responsabilizzi e crei nuove risorse».

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