È un centro destra compatto quello che sostiene Umberto Di Primio nella ricandidatura a sindaco. L'ufficializzazione è arrivata ieri dai vertici dei partiti, davanti a tantissime persone: il deputato Fabrizio Di Stefano, il coordinatore regionale Nazario Pagano e il consigliere regionale Mauro Febbo tutti di Fi, la senatrice Federica Chiavaroli (Ncd), Antonio Tavani (Fdi) e il segretario provinciale dell'Udc Andrea Buracchio. Di Primio, che ieri ha messo sul tavolo emblematicamente un paio di scarpe da corsa «ho iniziato a correre e non mi sono mai fermato», il suo Vangelo, il Testo unico degli enti locali, lo Statuto comunale e un cuore «simbolo della passione messa nell'amministrare la città», punterà il suo programma su temi come il sociale, la rigenerazione della città, l'occupazione e la sicurezza che «saranno offerti al confronto con i cittadini» .
IL LAVORO PRIMA DI TUTTO
Ha annunciato di voler aprire la campagna elettorale «dentro una fabbrica, un capannone dello Scalo, per far capire che il lavoro è il primo problema della città», non ha negato i problemi incontrati dalla sua amministrazione perché «sarebbe sciocco e da ipocriti». Ha promesso più condivisione nelle scelte, chiarissimo su un punto: «Nessuna pietà per i traditori: vale oggi e anche in caso di ballottaggio - ha sottolineato, interrotto dagli applausi. Ci hanno portato solo danni e una sorta di non credibilità diffusa». Poi, anche sulla scia di quanto affermato nel suo intervento da Febbo «c'è qualcuno che vuole mettere le mani sulla città, il gioco di chi oggi governa la regione è mettere le mani sui tre gioielli di Chieti: ospedale, università e Carichieti, lo impediremo» - ha detto Febbo, Di Primio ha parlato della necessità «della difesa della città da un centro sinistra che ha il corpo in città, ma la testa altrove. Chieti non può diventare la succursale di nessuno». Pagano dal canto suo ha detto di aver avuto contatti con Berlusconi «e mi ha promesso che sarà a Chieti per sostenere Di Primio». Fi e Udc annunciano liste forti, Chiavaroli ha ricordato il gradimento di Di Primio presso i cittadini «sempre sopra al 50% in tutte le rilevazioni». Per Di Stefano «lo schieramento coeso è una garanzia per tutta la città».