ROMA Il centrodestra che si dice pronto ad andare alle urne nazionali non riesce a trovare una strada comune per le prossime regionali. Con il nuovo centrodestra di Angelino Alfano osteggiato dal leader della Lega Nord Matteo Salvini e di nuovo corteggiato da Silvio Berlusconi che sta diventando ago della bilancia.
I TEMPI
Il prossimo mese di maggio sette regioni andranno alle urne per rinnovare consigli regionali e governatori. E se per il centrosinistra, in quasi tutte le regioni almeno il candidato ufficiale e l’alleanza sono abbastanza delineati, nel centrodestra regna il caos. Proprio come a Roma. Tra le amministrazioni da rinnovare, Campania e Veneto sono nelle mani del centrodestra, Puglia, Marche, Umbria, Liguria e Toscana sono appannaggio del centrosinistra. Per Berlusconi l’argine della tenuta e del suo rilancio è confermare almeno le attuali, con Stefano Caldoro (in Campania) rimasto l’unico governatore di Forza Italia.
Proprio in Campania e Veneto, dove il gioco sulla carta è facile, il centrodestra si sta complicando la vita da solo. Salvini non vuole alleanze con Ncd e quindi vorrebbe estrometterlo dal Veneto. Ncd, che se in Veneto non è determinante lo è in Campania, minaccia di rompere l’attuale alleanza di governo regionale in caso di veto leghista. Di fatto in veneto Ncd e la nuova formazione Area popolare sarebbero anche disposte a trovare una mediazione per salvare a tutti la faccia con una lista civica centrista a sostegno di Luca Zaia.
LEGHISTI DIVISI
A rovinare i sogni dell’attuale governatore però arriva altro fuoco amico, quello del sindaco di Verona Flavio Tosi che in lotta con il segretario leghista ha minacciato di presentarsi alle urne con una propria lista. In Campania Caldoro corteggia l’intera Area Popolare che però è fortemente divisa al suo interno. La parte governativa guidata da Severino Nappi e da Pasquale Sommese è per la conferma della coalizione. Quella guidata da Gioacchino Alfano e da Giuseppe De Mita vedrebbe bene un’alleanza con il Pd come a Roma, ma molto dipenderà dalla scelta del candidato governatore di centrosinistra ancora in alto mare.
A far tremare Caldoro poi c’è anche Raffaele Fitto a cui fa capo una parte del territorio. E se l’ex governatore pugliese vorrà fare uno sgambetto a Berlusconi avrà terreno fertile proprio in Campania, regione a cui tiene di più in questo momento tanto da aver annunciato che la sua prima uscita pubblica da uomo libero la farà proprio a sostegno di Caldoro il prossimo 14 marzo. In Puglia, dove Forza Italia è quasi tutta nelle mani di Fitto, a sfidare Michele Emiliano ci sarà l’ex presidente della provincia di Bari, Francesco Schittulli, candidato però scelto prima da Ncd contro Fitto, poi anche da Berlusconi e infine accettato dall’ex ministro che pure fu il suo mentore per il salto in politica.
I NODI
Altra zona calda è la Liguria dove Ncd ha tifato alle primarie del centrosinistra per la candidata Pd Raffaella Paita. Dopo il caos per le tante ombre sulla competizione dem e l’uscita polemica di Sergio Cofferati che è andato a rafforzare una nuova area a sinistra, la vittoria del centrosinistra non è più così scontata. Il centrodestra anziché approfittarne ha iniziato a litigare sul candidato governatore tra la Lega Nord che sostiene convintamente il consigliere uscente Edoardo Rixi e Forza Italia che invece punta su Federico Garaventa ma valuta anche altri nomi con il rischio di andare alle urne diviso.
Così come sta accadendo in Toscana dove non sembra esserci partita contro l’uscente Enrico Rossi. Ad ogni modo, anche qui il centrodestra è spaccato, con la Lega Nord che propone Claudio Borghi, mentre Udc, Ncd e Forza Italia hanno trovato la quadra sul presidente della camera di commercio di Grosseto Giovanni Lamioni, attaccato dal fittiano Maurizio Bianconi questa volta per la provenienza territoriale.
IL CENTRO
Nelle Marche il centrodestra non ha un suo candidato ma sta convergendo sul governatore uscente del centrosinistra Gian Mario Spacca, estromesso dal Pd e sceso in campo con Marche 2020 che sta entrando in Area Popolare con Udc e Ncd. E il candidato sta facendo presa anche in gran parte della locale Forza Italia.
Infine in Umbria dove il candidato che unisce Forza Italia, Lega Nord e centristi è il sindaco di Assisi Claudio Ricci che però trova l’unica opposizione nella fronda forzista che punta sul capogruppo regionale Raffaele Nervi.