Naturalmente potrà essere rivisto e corretto, l’importante è farlo con celerità»
L’AQUILA «Il testo di legge per L’Aquila e per la ricostruzione privata è pronto e naturalmente potrà essere rivisto e arricchito nei modi che il parlamento riterrà più opportuni. Su questo, come ho già più volte ripetuto, voglio continuare a essere soggetto di stimolo». A ribadirlo è stato il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, ieri all’Aquila in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Scuola ispettori delle Fiamme gialle. La bozza della legge era stata elaborata dallo stesso Legnini, nel periodo in cui aveva ricoperto in seno al governo l’incarico di sottosegretario all’Economia con delega proprio alla ricostruzione del cratere sismico. Incarico cessato con l’elezione al Csm. La necessità di introdurre norme più stringenti sulle intermediazioni negli appalti privati, sul meccanismo dei subappalti, sul monitoraggio delle ditte impegnate nella ricostruzione, più volte sollecitata dal sindaco Massimo Cialente, era stata rilanciata la scorsa estate in un vertice in prefettura – a cui lo stesso Legnini aveva partecipato – convocato in seguito ad alcune inchieste giudiziarie sulla ricostruzione privata. Il vicepresidente del Csm è tornato ieri a parlare della legge ribadendo «che c’è una volontà da parte di tutti di approvare quell’importante disegno di completamento della strumentazione normativa in chiave di organicità e sistematicità. Anch’io da cittadino abruzzese, da rappresentante delle istituzioni ho sollecitato governo e parlamento ad avviare con urgenza questo percorso legislativo e a portarlo in porto con altrettanta tempestività». Poche parole, quelle pronunciate dal vicepresidente del Csm sulla legge per L’Aquila che, però, nonostante le buone intenzioni, è ancora ferma al nastro di partenza. Il caso L’Aquila, ma anche l’invito al parlamento a trasformare le proposte in leggi per quel che riguarda la giustizia. Un chiaro riferimento alla corruzione, al processo civile e al falso in bilancio. «Registro che c’è un’attenzione crescente, per fortuna, del governo e del parlamento, sulla riforma del falso in bilancio, su interventi incisivi in tema di corruzione e in generale su tutti gli strumenti di contrasto ai fenomeni di evasione, elusione e di sottrazione delle risorse. Aspettiamo che il parlamento si pronunci», ha tagliato corto Legnini per poi dedicarsi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico in un auditorium gremito di allievi. Intanto, tra gli emendamenti presentati dal governo e dai relatori al Milleproroghe, c’è anche quello volto a escludere sanzioni nei confronti del Comune dell’Aquila per lo sforamento del patto di Stabilità interno.