Rischia di saltare la scadenza del 2 aprile per la presentazione delle offerte a causa dei contenziosi contro le regole della partita
Nuove nubi si addensano sulla gara per il trasporto pubblico toscano. Servizio che, in 9 anni, vale fra 3 e 4 miliardi di euro, considerando la fornitura di 1500 nuovi bus alla Regione e 100 milioni di chilometri da percorrere ogni anno. Rischia, infatti, di saltare anche la scadenza del 2 aprile fissata dalla Regione per la presentazione delle offerte per il primo appalto in Italia di servizio unificato a causa del doppio contenzioso in corso contro il capitolato: le regole approntate dalla Toscana per la gara.
Per ora non ci sono (ulteriori) proroghe fissate, ma è indubbio che i contenziosi in sospeso su questa gara minacciano di allungare i tempi. A preoccupare non è tanto il ricorso presentato da Mobit, il consorzio fra gli attuali gestori del servizio in Toscana, quanto il contenzioso aperto dai francesi di Rapt, attraverso la controllata Autolinee toscane di Firenze. Non è una questione di sostanza del ricorso, ma solo una questione di tempi: il ricorso al Tar di Mobit, infatti, per l’indisposizione di un giudice è stato rinviato solo al 25 febbraio, in tempo (ancora) utile per consentire al consorzio, se interessato, di concretizzare un’offerta economica e una proposta tecnica per il servizio regionale: 100 milioni di chilometri l’anno, appunto, da garantire a un costo non superiore a 190 milioni di euro, oltre Iva (con la possibilità di una proroga di due anni). Il problema è che il ricorso francese, invece, verrà discusso al Tar il 25 marzo - salvo ulteriori rinvii - e, nel caso in cui venga respinto - al colosso internazionale (per intenderci ha l’esclusiva della gestione dei trasporti a Parigi, compresa la metropolitana della capitale) resterebbe solo una settimana per avanzare la propria proposta.
I tempi, dunque, sembrerebbero impraticabili, per quanto - secondo gli esperti - se una società è interessata a partecipare a una gara del genere già ora è al lavoro per elaborare l’offerta. La proposta, tuttavia, deve essere calibrata in base alle condizioni di gara e molto dipenderà, a proposito di capitolato e di partecipanti, dalle decisioni dei due ricorsi pendenti. Secondo i francesi, infatti, il capitolato attuale è stato redatto dalla Regione Toscana in modo da favorire le società locali; secondo Mobit, al contrario, Rapt non avrebbe i requisiti per essere ammessa alla gara proprio perché monopolista di un servizio di trasporti, condizione per la quale non c’è riprocità con la Francia. Le società italiane, infatti,nono sono ammesse a partecipare a eventuali bandi per la gestione del trasporto pubblico Oltralpe.
Che cosa accade, dunque, con questa spada di damocle che pende sulla gara? Al momento sembra nulla. La Regione non sembra intenzionata a concedere alcuna proroga per la presentazione delle offerte. Il termine resta fermo al 2 aprile. Ma siamo ancora a metà febbraio. E prima di aprile c’è ancora tempo per cambiare idea.