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Data: 19/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Ecco il contamacchine. Ma non è un autovelox. Sul ponte Risorgimento installato l’apparecchio che registra il flusso delle auto

Già applicato sulla riviera, servirà al Comune per redigere il piano traffico

PESCARA Molti cittadini, vedendo quella scatola attaccata a uno dei lampioni del ponte Risorgimento, che collega piazza Unione a piazza Duca d'Aosta, hanno subito temuto che fosse un autovelox per elevare contravvenzioni nei confronti degli automobilisti indisciplinati. Invece, pur avendo le stesse funzionalità e sembianze di un autovelox, è semplicemente un conta auto, uno strumento in grado di monitorare il passaggio di tutti i mezzi (vetture, autobus, camion, moto e scooter) che rientra nel programma delle attività del centro di monitoraggio e gestione di sicurezza stradale. In altre parole, è uno strumento utile a studiare il traffico. Il conta auto, prima che sul ponte Risorgimento, è stato posizionato già in più punti del lungomare nord, in viale Kennedy e in via De Gasperi. In ogni strada lo strumento di rilevazione viene lasciato per tre, quattro giorni e poi spostato. Una volta terminato lo studio delle vie centrali, il conta auto sarà utilizzato anche nelle altre zone della città, come Porta Nuova o i Colli. «Stiamo eseguendo il programma della sicurezza stradale», rivela l'assessore alla Mobilità e vice sindaco Enzo Del Vecchio, «con l'architetto-consulente Giuseppe Di Giampietro. Stiamo monitorando tutta la città, tra poco pubblicheremo i dati e faremo un po' di analisi in base a questi. È bene ricordare ai cittadini che gli autovelox devono essere sempre accompagnati da agenti delle forze dell'ordine, altrimenti le contravvenzioni sarebbero irregolari». «Ci interessa capire», spiega Di Giampietro, «come si sta modificando la città e come è cambiata anche in ragione di quello che è stato fatto in questi anni con le zone a traffico limitato, il cambio dei sensi di marcia e la chiusura e riapertura di corso Vittorio Emanuele. Altro obiettivo è anche quello di individuare le zone più interessate dal traffico e quelle più pericolose, in relazione agli incidenti stradali, sulle quali fare interventi. L'apparecchiatura che abbiamo di rilievo di traffico è abbastanza minuziosa: descrive non solo il numero di veicoli, ma anche la direzione, l'orario nelle 24 ore e la velocità istantanea di ogni veicolo, oltre alla singola tipologia del mezzo stesso. Per tutta la giornata ci descrive che cosa accade su quella strada dove posizioniamo l'apparecchiatura di tipo laser-elettronico, che è similare a un autovelox ma non è finalizzato a fare multe, ma a conoscere le caratteristiche del traffico». Di Giampietro inoltre sottolinea come queste analisi che stanno facendo dovranno essere confrontate con quelle di dieci anni fa, visto che al 2005 risale l'ultimo piano del traffico, ma anche con gli effetti della chiusura e riapertura di corso Vittorio. «Il difficile sarà interpretare questi dati», conclude Di Giampietro, «e siamo partiti dal centro anche viste le polemiche per la chiusura del corso».

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