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Pescara, 24/11/2024
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20/02/2015
Il Centro
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Forza Italia nel caos. Paura delle inchieste, sondaggi in picchiata. Fitto: «Ci epurano, Berlusconi ha scelto l’autodistruzione». Commissariato il partito in Puglia. La Lega: «No al Ncd»
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ROMA È caos totale in Forza Italia che ora alle regionali rischia il cappotto. La rivolta contro Silvio Berlusconi parte dalla Puglia, le terra di Raffaele Fitto, dove l’arrivo del commissario scelto dal Cavaliere, Luigi Vitali, ha comportato le dimissioni di tutti i cooordinatori regionali fedeli all’eurodeputato. «Appreso dagli organi di informazione del commissariamento di Fi in Puglia rimettiamo il nostro mandato così liberiamo il commissario dall’onere di valutare il nostro allineamento al novo corso» scrivono i coordinatori per i quali elettori e militanti sono stati traditi e ignorati con decisioni calate dall’alto. Durissimo anche Raffaele Fitto. «L’aver commissariato Forza Italia in Puglia non è un atto di forza ma di debolezza, è la regione che ha assicurato il maggior consenso a Forza Italia» dice Fitto. L’ex governatore che Berlusconi vorrebbe espellere dal partito, tanto di aver minacciato se non se ne andrà di lanciare Forza Silvio, non fa nessuna autocritica. In Fi «la confusione regna sovrana, aver avuto ragione viene considerato il peggiore torto, abbiamo una situazione in cui il nostro capogruppo alla Camera va da solo al Quirinale con un documento di 25 punti non concordato con nessuno e il capogruppo del Senato, difendendo il patto del Nazareno, contesta questa presenza». Fitto non li cita ma ovviamente parla di Brunetta e Romani, entrambi berlusconiani, ma ai ferri corti sulla linea da seguire sulle riforme. «Adesso parte un tentativo di epurazione che non porterà a nulla perché la battaglia nostra sarà dentro Forza Italia, se ne facciano una ragione». Quanto al futuro, Fitto conferma l’appuntamento di sabato della sua corrente e la richiesta di primarie. «Forza Italia ha scelto la strategia dell’autodistruzione, invece noi siamo ricostruttori, non siamo contro nessuno, vogliamo ricostruire», assicura. «Chi vuole dividere si assumerà la responsabilità davanti agli elettori di far perdere il centrodestra», commenta Toti, il consigliere politico di Berlusconi. Che la situazione sia a un passo dall’implosione lo sa anche Silvio Berlusconi. «Qui crolla tutto» avrebbe detto ai suoi più fedeli collaboratori. Il Cavaliere si sente assediato da una tenaglia politico-giudiziaria. A impensierirlo non sono solo i sondaggi che danno Fi all’11% ma gli sviluppi del processo Ruby ter, in attesa della pronuncia della Cassazione sul processo Ruby1 prevista per il 10 marzo. Il 9 marzo Berlusconi finisce l’affidamento ai servizi sociali. Ma le inchieste di questi giorni preoccupano non poco l’ex premier che è di nuovo affaccendato con i suoi legali per studiare la strategia di difesa. Sul piano politico il Cavaliere è convinto che la rottura del patto del Nazareno abbia rimesso in moto la magistratura. E ora teme l’isolamento e l’irrilevanza. Non bastasse Fitto inoltre il leader azzurro deve fare i conti con la Lega che minaccia di andare da sola al voto. Salvini ribadisce che la Lega non farà alleanze con il Ncd e ribadisce: Berlusconi scelga tra noi e Alfano. «Non ci faremo prendere a sberle da Salvini, noi intanto facciamo u accordo con Nce in Campania, Salvini due giorni dopo aver incontrato Berlusconi ha detto l’opposto di quanto pattuito e dice no a Ncd, dimenticando che con loro governa Lombardia e Veneto», ribatte Romani.
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