ROMA. Dieci bacini di traffico omogeneo, tre aeroporti strategici intercontinentali tra cui Malpensa, 9 scali inseriti nella rete europea (tra cui Torino, Napoli e Bari).
L'Italia dunque non è più il paese dei 90 aeroporti, dove ognuno fa per se', spesso generando perdite, sprechi e inefficienze.
E' stato approvato ieri il Piano nazionale degli aeroporti - presentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi - dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Dopo il parere delle competenti commissioni parlamentari e la deliberazione definitiva del Consiglio dei Ministri, che l'aveva già approvato preliminarmente nella riunione del 30 settembre 2014, il piano verrà sottoposto alla firma del presidente della Repubblica.
Il decreto sarà quindi inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
PESCARA DI INTERESSE NAZIONALE A DUE CONDIZIONI
All'interno di ciascun bacino vi sono, inoltre, aeroporti considerati di interesse nazionale.
Tra questi anche lo scalo di Pescara come già annunciato a gennaio scorso.
Tra gli altri Milano Linate, Bergamo, Brescia, Cuneo, Genova, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero.
L’interesse nazionale è comunque condizionato a due fattori: la specializzazione dello scalo e una sua riconoscibile vocazione funzionale al sistema all'interno del bacino di utenza; la dimostrazione, tramite un piano industriale corredato da un piano economico-finanziario, che l'aeroporto è in grado di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e adeguati indici di solvibilità patrimoniale, almeno su un triennio.
La mancanza di queste condizioni determinerà l'uscita dello scalo dall'elenco degli aeroporti di interesse nazionale. Dunque la strada si fa in salita per lo scalo abruzzese che ha costantemente bisogno di soldi freschi da parte della Regione per ripianare i debiti accumulati. E tra stanziamenti e pareri negativi della Corte Costituzionale che più volte ha detto no agli ‘aiutini’ dell’ente regionale configurabili come aiuti di Stato adesso si deve provare ad ingranare la marcia se non si vuole rischiare il declassamento.
D’Alfonso con l’insediamento del nuovo Cda della Saga ha già annunciato che in caso di bilancio negativo i manager rischieranno di perdere il compenso
mentre qualche settimana fa anche il patron di Ryanair ha annunciato grandi obiettivi per lo scalo pescarese, ovvero il raddoppio dei passeggeri entro il 2018.
La qualifica di aeroporti di interesse nazionale è attribuita anche a quegli scali che garantiscono la continuità territoriale di regioni periferiche e aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, qualora non sussistano altre modalità di trasporto, in particolare ferroviario, adeguate a garantire tale continuità.
Il piano nazionale degli aeroporti determina la strategia degli investimenti dello Stato nelle infrastrutture di collegamento degli scali.